Unione europea: dal 2020 solo nuovi edifici a risparmio energetico
Il Parlamento europeo ha approvato la nuova normativa sull'efficienza energetica degli edifici. Gli Stati membri dovranno adeguare i propri codici di fabbricazione in modo che tutti gli edifici costruiti dalla fine del 2020 saranno conformi ai più elevati standard di risparmio energetico (edilizia a consumo di energia quasi nullo). Il testo della norma approvata dal Parlamento europeo
18 May, 2010
La nuova direttiva sull'efficienza energetica stabilisce i requisiti minimi per la prestazione energetica degli immobili di nuova costruzione e la loro applicazione per gli edifici esistenti. Gli Stati membri dovranno adottare misure atte a raggiungere requisiti di rendimento energetico a costi ottimali e secondo la metodologia comparativa.
Tutti gli edifici costruiti dalla fine del 2020 dovranno possedere elevati standard di risparmio energetico e dovranno essere alimentati in larga misura con forme di energia rinnovabili e i progetti di costruzione degli edifici delle autorità pubbliche dovranno dare l'esempio partendo due anni prima. Una parte dei finanziamenti per queste innovazioni proverrà dal bilancio dell'Unione europea.
Ove possibile la spesa energetica degli immobili esistenti dovrà essere migliorata nel corso di lavori di ristrutturazione. Durante questi lavori i proprietari saranno incentivati a installare "contatori intelligenti" e a sostituire gli impianti di riscaldamento, quelli idraulici per l'acqua calda e i sistemi di climatizzazione con soluzioni alternative ad alta efficienza come le pompe di calore. La normativa nazionale richiederà, inoltre, ispezioni regolari alle caldaie e ai sistemi di climatizzazione.
Gli immobili assorbono circa il 40% del consumo energetico totale dell'Unione europea e costituiscono la più grande fonte di emissioni d'Europa, migliorando le loro prestazioni energetiche si riuscirebbe a raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di CO2.
"Edilizia a consumo di energia quasi nullo"
Vengono considerati edifici a “energia zero” (report legislativo per la revisione della Direttiva 2002/91/CE dell'aprile 2009) quegli immobili in cui “come risultato di un livello molto alto di rendimento energetico dell'edificio, il consumo totale annuale di energia primaria è uguale o inferiore alla produzione di energia ricavata in loco con le fonti rinnovabili”.
Il testo approvato dal Parlamento il 18 maggio 2010 prevede che "entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovrebbero essere a consumo di energia quasi nullo, mentre detto termine andrebbe anticipato di due anni per il settore pubblico che dovrebbe fungere da modello. La politica relativa all'edilizia a consumo di energia quasi nullo è attualmente dotata di obiettivi fissi ambiziosi e di piani d'azione nazionali comprendenti misure di sostegno".
“Nonostante la mancanza di una metodologia comune – si legge ancora nel testo - la Commissione stabilisce, entro il 30 giugno 2011, un quadro metodologico comparativo per calcolare livelli ottimali in termini di costi per i requisiti minimi di rendimento energetico".