Per tre giorni a Roma, un albergo fatto di spazzatura
L'ultima trovata dell'artista "verde" HA Shult è un hotel realizzato con i materiali di scarto recuperati in tutta Europa nella campagna "Save the beach". L'albergo, privo di acqua, elettricità e di tutti i confort, sarà aperto dal 3 al 6 giugno. Helena Christensen testimonial dell'iniziativa
31 May, 2010
Un albergo nato dalla spazzatura. È il Corona Save The Beach, che sarà aperto nella capitale dal 3 al 6 giugno prossimi. Si tratta di un'installazione artistica dell'artista tedesco HA Schult, ma anche di un vero e proprio hotel a due piani interamente realizzato di spazzatura e in grado di ospitare solo dieci persone per notte. Per costruirlo, HA Schult ha usato i rifiuti recuperati dai volontari del progetto "Save the beach" sulle spiagge europee. «L'importanza di questo progetto - dichiara l'artista tedesco - è racchiusa in ciò che l’hotel simboleggia: i danni che produciamo ai nostri mari e alle nostre coste».
Per rendere più chiara la lezione, l'albergo sarà del tutto privo di confort, in modo da riprodurre lo scenario che potrebbe verificarsi se continueremo a sfruttare le risorse naturali senza controllo: «Non avrà né acqua né elettricità, e rispecchierà esattamente quello che potrà succedere se non prestiamo attenzione al nostro pianeta. Viviamo in un epoca di enorme produzione di rifiuti, produciamo tonnellate di spazzatura e questo è ciò in cui rischiamo di trasformarci. E’ veramente questo quel che vogliamo per la nostra Terra?».
Per prenotare, è possibile collegarsi al sito www.coronasavethebeach.org. Una prima prenotazione c'è già, da parte dell'ex top model Helena Christensen, testimonial d'eccezione della serata inaugurale. HA Schult è già conosciuto per l'installazione dei Trash Men, un “esercito” di uomini artificiali costruiti con rifiuti e materiale di scarto.