Palermo: discarica di Bellolampo, indagato il sindaco Cammarata
Disastro doloso, inquinamento delle acque e del sottosuolo, truffa, gestione abusiva della discarica di Bellolampo e abbandono dei rifiuti speciali. Sono solo alcune delle ipotesi di reato contestate al primo cittadino palermitano Diego Cammarata. Oltre al sindaco risultano indagati anche i vertici dell’ Amia, l’ ex municipalizzata incaricata della raccolta differenziata nel capoluogo siciliano
01 June, 2010
Tra gli indagati dell’inchiesta sui termovalorizzatori siciliani c’è anche quello di Diego Cammarata, sindaco di Palermo. Nella mattinata del 31 maggio Cammarata è stato raggiunto da un avviso di garanzia firmato dal Pm dalla Procura di Palermo, Geri Ferrara, nell'ambito delle indagini sulla discarica di Bellolampo gestita dall'Amia, l'ex azienda municipalizzata incaricata della raccolta dei rifiuti nel capoluogo siciliano.
Le ipotesi di reato, contestate al sindaco, spaziano dal disastro doloso all'inquinamento delle acque e del sottosuolo, dalla truffa alla gestione abusiva della discarica, fino all' abbandono dei rifiuti speciali. Secondo l'accusa, infatti, Cammarata avrebbe impartito gli ordini su come gestire l'ex municipalizzata e anche la discarica di Bellolampo.
Al centro dell'inchiesta la formazione di un enorme lago di percolato, che si è formato nella discarica e che si sta infiltrando nelle falde acquifere, mettendo a repentaglio la salute dei cittadini. Il percolato, inoltre, sarebbe tracimato a valle, finendo per inquinare il torrente Celona che alimenta il canale Passo di Rigano, le cui acque finiscono nel mare dell'Acquasanta.
Oltre Cammarata sono indagate altre 12 persone: in pratica tutti i vertici dell' Amia dal 2007. L'ipotesi che comincia a prendere forma in questi giorni è che l'emergenza rifiuti che esplode periodicamente a Palermo e provincia sia parte di un disegno tendente a presentare il termovalorizzatore di Bellolampo come unica soluzione al problema.