Calo della differenziata a Napoli: intervista a Raffaele Del Giudice
Intervista di Eco dalle Città al direttore di Legambiente Campania sul calo della raccolta differenziata a Napoli. Secondo Raffaele Del Giudice, tra le cause del mancato decollo della raccolta ci sarebbero: l'assenza di impianti di compostaggio in regione e di un'industria della materia primo seconda, una pessima gestione durante l'emergenza ed un'insoddisfacente servizio di Asia a livello locale
14 June, 2010
Come spiega l’andamento altalenante della raccolta differenziata a Napoli ed il nuovo calo di aprile?
Su questa storia del calo della raccolta differenziata al di là della comprensibile rabbia, stiamo cercando di capire le reali difficoltà andando sui territori ed incontrando amministrazioni e cittadini. Una delle cause più gravi è costituita dal fatto che non è partito nessun impianto di compostaggio. In realtà, un impianto pronto c’è a S. Tammaro, ma è chiuso. Inoltre, i sette stir che già esistevano sul territorio e per i quali era stata prevista un’opera di ammodernamento, risultano in uno
stato di totale abbandono.
Quali sono le conseguenze di queste mancanze?
Questo comporta che i Comuni sono costretti ad inviare l’ umido fuori regione, con un considerevole aumento dei costi. Denaro, questo, che potrebbe essere investito proprio per potenziare la raccolta differenziata.
Come si è arrivati a questo punto?
C’è stato un vero e proprio vuoto comunicativo per quanto riguarda il ciclo integrato dei rifiuti.
Di fatto la gestione Bertolaso è stata la più scandalosa.
Ci sono altre cause che alimentano il mancato decollo della differenziata?
Un altro rallentamento è costituito dalla mancanza di una industria dedicata alla trasformazione della materia prima seconda (filiera per la trasformazione della raccolta differenziata). Questo, infatti, permetterebbe di avviare una sorta di mercato virtuoso per la lavorazione degli scarti.
Ci sono quartieri come San Giovanni a Teduccio dove la raccolta non sembra proprio riuscire a decollare...
La gestione da parte dell’Asia in alcune zone del capoluogo è totalmente insoddisfacente e in alcune zone il servizio non è proprio decollato come per esempio a San Giovanni a Teduccio. Si tratta di un disservizio locale molto forte che ha dei responsabili che devono fare la loro parte.
Quali crede siano gli accorgimenti da attuare in previsione dell’estate?
Con l’ avvicinarsi del periodo estivo il servizio rischia di subire una battuta d’arresto. Non si può pensare che con l’aumento delle temperature l’umido possa avere la stessa frequenza di ritiro predisposta per l’inverno.
Cosa ne pensa delle multe che iniziano a circolare per i condomini che non rispettano gli orari ed i giorni di deposito dei rifiuti?
Anche il singolo cittadino deve fare la sua parte e siamo d’ accordo anche con le multe ai cittadini menefreghisti che scaricano i loro rifiuti anche fuori dalla propria municipalità non rispettando i giorni e gli orari fissati. Il controllo è fondamentale come monito. L’emergenza rifiuti non è finita e le municipalità dovrebbero incontrarsi per fare il punto della situazione.