Manovra, duri tagli al trasporto pubblico
I tagli alle regioni previsti dalla manovra correttiva in via di approvazione in Parlamento colpiscono duramente il settore del trasporto pubblico. Il congelamento di 11 milioni di euro destinati dalla vecchia giunta al Consorzio Unico Campania voluta dall'assessore Vetrella rischia, oltre alla soppressione del sistema di tariffazione unica, di mettere a repentaglio la mobilità sostenibile secondo il presidente dell'Anm Simeone
16 June, 2010
Con il blocco dei pagamenti deciso dalla nuova giunta regionale, in linea con i tagli alle regioni indicati nella manovra correttiva, sono stati congelati 11 milioni di euro che, ogni anno, la Regione Campania destina al trasporto pubblico locale.
A beneficiare di questi fondi, fino a ieri, erano tutte le aziende di trasporto pubblico facenti parte del Consorzio Unicocampania (ACMS, AIR, AMTS, ANM, CIRCUMVESUVIANA, CTP, CTI/ATI, CSTP, EAVBUS, METROCAMPANIA NORDEST, METRONAPOLI, SEPSA, SITA, TRENITALIA); Consorzio che ogni giorno movimenta più di 1,5 milioni di passeggeri, con 25mila corse bus e 2.540 treni, con ottimo – anche se ancora non risolutivo – impatto sulla mobilità napoletana, oltre che regionale.
Sergio Vetrella, assessore regionale ai Trasporti (e attualmente ancora senatore Pdl), nel commentare la decisione, dichiara: ”Mi preme sottolineare che allo stato non esiste alcun accordo con il Consorzio Unicocampania che ci obblighi a coprire integralmente le perdite da mancato introito". Parole poco rassicuranti alle quali però Vetrella fa seguire segnali di apertura. “La Regione dal 2005 a oggi ha già erogato al Consorzio 44 milioni e 540mila euro, quale intervento finanziario a sostegno dell'integrazione tariffaria; un sistema che va sicuramente difeso e mantenuto, ma che non può e non deve più reggersi su una gestione inefficiente, le cui perdite gravino sui contribuenti campani. Io mi impegno a valutare l'efficacia dell'attuale e complessa struttura del Consorzio, all'interno del quale ci sono ben cinque società partecipate al cento per cento dalla Regione, così come stiamo valutando con rigore la gestione e i bilanci delle società stesse, in un momento di particolare difficoltà dovuta alla crisi economica generale e allo sforamento del patto di stabilità”.
I fondi bloccati dalla Regione si riferiscono al 2005, ma sono sospesi anche quelli per gli anni successivi. In totale il credito vantato dal Consorzio è di circa 67 milioni di euro, per questo motivo potrebbe profilarsi l’ipotesi commissariamento dell’intero Consorzio.
A rischio sarebbe il sistema del biglietto Unicocampania, un meccanismo introdotto dall’ex assessore regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta, che consente ai cittadini di usufruire di tutti i mezzi pubblici, nell’arco di 90 minuti, con un solo tagliando producendo quindi un notevole risparmio per gli utenti e una maggiore facilità negli spostamenti.
Un taglio netto, quello deciso dalla giunta Caldoro, che finirà per colpire i consumatori e che agirà da disincentivo al trasporto pubblico, soprattutto quello su gomma: “Se non si correrà subito ai ripari, - ha dichiarato Antonio Simeone, presidente Anm e coordinatore aziende di trasporto della Campania – non sarà più possibile mantenere in vita il biglietto Unico. Nei prossimi giorni si terrà un vertice a Roma con l’Asstra per decidere sul da farsi. In questo quadro diventa sempre più difficile garantire il servizio soprattutto per Anm e Metronapoli, che servono rispettivamente 500mila e 300mila persone”. L'Anm, che effettua il servizio di autobus, e' poi gravata da un pesantissimo debito la cui conseguenza, nelle prossime settimane, puo' essere il mancato stipendio dei circa 7mila dipendenti. “La mia società non ha abbastanza autisti ma non può assumerne altri a causa della mancanza di fondi. Chiediamo solo che vengano sbloccate le risorse che ci spettano - aggiunge Simeone -, del resto proprio per coprire le spese dei trasporti è stata ritoccata la tassa sul carburante. Dei soldi, però, non c’è traccia”.
Negli ultimi mesi, anche grazie ai provvedimenti di limitazione del traffico il trasporto pubblico napoletano aveva raggiunto buoni risultati in termini di mobilità. Secondo i dati resi noti da Anm e Metronapoli l’utilizzo del trasporto pubblico, sia su ferro che su gomma. Aveva evidenziato un incremento del 5% della velocità media di marcia degli autobus ed un incremento medio del 25% del traffico passeggeri per la Linea 1 della Metropolitana con un picco massimo registrato pari al 56%.