Rifiuti: la ricetta dell’assessore all'Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano
Inceneritore a Salerno, prestiti straordinari agli Enti Locali e da settembre i sette impianti STIR in funzione. Queste le risposte dell’assessore all'Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano per rimettere in sesto la situazione rifiuti in Campania
18 June, 2010
Si dice pronto ad attivarsi per dare vita all’intesa tra Regione, Provincia e Comune, l’assessore all'Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano. Proprio grazie a questa intesa, potrà essere bandita, infatti, la gara per la realizzazione dell'impianto di incenerimento di Salerno, che ai sensi dell'attuale legge 26, non potrà superare le 300mila tonnellate annue.
E per uscire dall’attuale stallo in materia di rifiuti, Romano ha una sua ricetta. L’Assessore ha, infatti, annunciato che è fissato a Roma, per il 6 luglio, l'incontro con i vertici della Cassa Depositi e Prestiti per l'attivazione di un prestito straordinario agli Enti locali con un piano di ammortamento ventennale. “Siamo al lavoro, ha continuato l’assessore, nell'ambito della conversione del decreto 78 con l'approvazione di un apposito emendamento che oltre a consentire l'erogazione del prestito sancisca la non assoggettabilità della manovra alle regole del patto di stabilità interno che gli enti locali sono obbligati a rispettare per legge.
Questa strategia - ha detto l'assessore Romano dopo averla illustrata, nei giorni scorsi, oltre che agli assessori delle 5 Province campane, ai rappresentanti dei Consorzi di filiera e al presidente della sezione Ambiente dell'Unione degli Industriali di Napoli Luciano Morelli - immetterebbe sul mercato risorse fresche per 500 milioni di euro, e potrebbe riuscire a bypassare in parte la paralisi finanziaria che si è determinata.
L’Assessore si è dichiarato attivo anche sul fronte del ciclo integrato dei rifiuti. Dal primo settembre prossimo, ha spiegato, dai 7 impianti Stir della Regione Campania non potrà uscire materiale che non sia biostabilizzato.
Puntiamo a ridurre il più possibile i volumi dei rifiuti, in modo da allungare la vita degli impianti esistenti. Per farlo occorre agire, da un lato, su di una raccolta differenziata spinta attuata secondo i criteri del porta a porta e, dall'altro, con le biostabilizzazioni che ridurranno i volumi dei rifiuti del 30%.