Genova - Amt: "Non ci sono i soldi niente più bus di notte"
Rossignolle, numero uno dell'azienda: "Manovra catastrofica, 300 dipendenti in esubero. Dalle 21 alle 6 solo le corse tra Nervi e Voltri, in Valbisagno e Valpolcevera. Avremo 150 mezzi in meno e una riduzione di servizi per sei milioni di chilometri" - da la Repubblica del 22.06.2010
22 June, 2010
Costantino Malatto
La manovra economica del governo, così come è prevista oggi, produrrà "conseguenze catastrofiche" sull'Amt. Frank Olivier Rossignolle e Bruno Sessarego, rispettivamente amministratore delegato e presidente dell'azienda di trasporti genovese, non usano mezzi termini per descrivere le prospettive aperte dalla Finanziaria sul trasporto pubblico. La sentenza di Rossignolle è drammatica nella sua semplicità: "Se non verranno cambiate le coordinate di questa manovra finanziaria - elenca - ci sarà una riduzione di 16 milioni di euro su quanto l'Amt riceve in base al "contratto di servizio" con la Regione. L'impatto sul servizio pubblico gestito da Amt sarà di sei milioni di chilometri in meno ogni anno. Il che, tradotto in termini operativi, significa 300 lavoratori in esubero e 150 autobus in meno a circolare sulla rete della nostra azienda".
La riflessione del presidente Sessarego è altrettanto dura: "Chi ha disegnato questa manovra economica - accusa - non si deve essere reso ben conto dell'impatto che questa avrebbe avuto sul trasporto pubblico. E sul trasporto cittadino in genere: decine di migliaia di auto in più sulle strade, disagi sociali, inquinamento". Le ripercussioni più gravi, ovviamente, graverebbero sui servizi più marginali, importanti ma meno frequentati. "Di notte il servizio pubblico sarà ridottissimo - prevede Rossignolle - . Dalle 21 alle 6 sarebbero mantenute solo le corse sulle nostre "linee di forza": la Nervi-Voltri, la Valbisagno, la Valpolcevera". E le altre linee? "Nelle ore notturne sarebbero eliminate completamente".
Le previsioni di Sessarego e Rossignolle si basano sulle simulazioni dell'impatto della manovra sul sistema dei trasporti liguri elaborati dall'assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco. I tagli al servizio non saranno naturalmente limitati alle ore notturne. Per far fronte alle minori introiti ci saranno cancellazioni e riduzioni: "Anche nel resto della giornata le ripercussioni - spiega Rossignolle - saranno pesanti. Abbiamo previsto di eliminare sia il servizio navebus, sia quello a chiamata "drinbus", attivo a Pegli/Multedo, Quinto/Nervi e Bolzaneto/Morego/San Biagio. Per quanto riguarda le linee collinari e quelle integrative, non saranno cancellate, ma certamente ridotte della metà".
Impatto gravissimo sul sistema del trasporto pubblico genovese e di conseguenza impatto disastroso sul sistema del trasporto in generale, prevede Sessarego: "Il taglio dei servizi Amt - dice il presidente dell'azienda pubblico di trasporto - non significa che le persone che non potranno ricorrere all'autobus rimarranno a casa. Prevedibilmente si sposterà lo stesso numero di persone, ma lo farà con mezzi privati. E sulle strada ci saranno decine di migliaia di auto in più ogni giorno, con il blocco delle strade, le code infinite, l'inquinamento ambientale e acustico alle stelle".
La protesta delle aziende di trasporto pubblico è subito partita: "A fine settimana - annuncia Sessarego - è in programma una riunione di Astera, l'associazione che raccoglie le nostre aziende. È probabile che si deciderà qualche forma di protesta, qualche manifestazione, qualche pressione. Sappiamo che anche l'Anci, l'associazione dei comuni, è sul piede di guerra". La speranza è che la rivolta del trasporto pubblico ottenga una revisione della manovra economica, con ripercussioni meno pesanti sugli enti locali e sulle Regioni. "È auspicabile - concludono Sessarego e Rossignolle - che misure economiche messe insieme molto rapidamente possano essere riviste, eliminando le conseguenze più negative sulla vita dei cittadini".