Rincaro biglietti Atac: Alemanno smentisce, ma è polemica
La bozza di bilancio comunale in discussione in Campidoglio contiene una proposta di aumento del biglietto orario di autobus e metro (da 1 euro a 1,50, per una validità di 90 minuti), ma il sindaco giura che si tratta di «un'idea già superata» e promette di non autorizzare gli aumenti se il prima il servizio non sarà migliorato. Il Codacons, intanto, è già sul piede di guerra e minaccia ricorsi al tar e “scioperi dei biglietti”
22 June, 2010
Rincari sì, rincari no. È da diversi giorni che si rincorrono anticipazioni e smentite intorno a un probabile aumento del costo di biglietti del trasporto pubblico della capitale. Le voci di un rincaro sostanzioso si erano diffuse la scorsa settimana, e non era bastata la secca smentita del Campidoglio per metterle a tacere. In effetti, nella bozza di bilancio per il 2010 che la Giunta comunale dovrebbe approvare nei prossimi giorni, compare un punto che prevede l'aumento del prezzo del biglietto orario di autobus e metro a 1,50 euro per una validità di 90 minuti (attualmente, il ticket costa 1 euro e vale 75 minuti). Le tariffe degli abbonamenti settimanali, mensili e annuali dovrebbero invece rimanere invariati.
Il sindaco Alemanno, tuttavia, ha più volte negato che il rincaro fosse una misura certa e imminente, smentendo esplicitamente «che nel bilancio 2010, attualmente in fase di approvazione, sia previsto un aumento dei biglietti per bus e metro». Alemanno ha anche spiegato il motivo della presenza nella bozza di bilancio dell'articolo contestato. Si tratterebbe, banalmente, di una ipotesi avanzata tempo addietro da Maurizio Leo, assessore capitolino al Bilancio, che però il sindaco si sarebbe già affrettato a bocciare. Il riferimento all'aumento è rimasto nel testo in discussione ma, secondo Alemanno, «È un’ipotesi vecchia, quel rincaro non ci sarà».
In realtà, quella del rincaro del titolo di viaggio è una proposta non nuova, già avanzata dall'Atac nel 2008. Alemanno, però, ha dichiarato che l'aumento sarà approvato solo a fronte di un effettivo miglioramento del servizio offerto ai cittadini. In particolare, il sindaco ha promesso di incrementare i chilometri di corsie preferenziali prima di autorizzare la “stangata”. Le rassicurazioni del primo cittadino, però, non sono bastate a placare i commenti al vetriolo. Come quelli di Dario Esposito, assessore all'Ambiente nell'ultima giunta Veltroni, che nel suo blog dihiara: «Dopo aver diminuito i costi delle strisce blu, interrotto la lotta allo smog, deciso di aumentare le tariffe dei taxi, etc, ecco il colpo finale: aumento di tutte le tariffe del trasporto pubblico a partire dal +50% per il biglietto orario. Questa è una delle geniali idee nella proposta di bilancio di Alemanno per fare cassa. Una scelta coerente con quella di trasformare in un disastro la mobilità romana (già in questi due anni peggiorata abbastanza) rendendo sempre più appetibile l’uso dell’automobile rispetto al mezzo pubblico».
Altrettanto duro il commento di Carlo Rienzi, presidente del Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori): «L’ipotesi di aumento dei biglietti dei bus è follia allo stato puro. Con quale coraggio si pensa di aumentare del 50% il costo di un servizio, il trasporto pubblico, che nella capitale è a dir poco pessimo, e che non soddisfa affatto le esigenze dell’utenza? L’incremento delle durata dei ticket da 75 a 90 minuti è poi una colossale presa per i fondelli, visto che difficilmente un utente utilizza i mezzi pubblici per 90 minuti di fila». Qualora la proposta dell'assessore Leo dovesse passare, il Codacons si dichiara pronto ad appellarsi al Tar: «Qualsiasi rincaro dei biglietti verrà impugnato al Tar, e non potrà non essere dichiarato illegittimo, considerato che a fronte di un maggiore costo per l’utenza non si registra un miglioramento del servizio. Avvieremo inoltre forme di protesta anche molto dure, compreso lo sciopero del biglietto da parte dei cittadini per una intera settimana, se verranno concessi gli incrementi dei ticket».