Qualità dell'aria: secondo l'Istat Torino è la seconda città più inquinata d'Europa
Presentati i dati sulle centraline di fondo urbano di 221 città europee riferiti agli anni 2004-2008. La maglia nera alla città bulgara di Plovdiv, seguita da Torino, Brescia e Milano. Tra le prime 30 città europee più inquinate, 17 sono italiane. In testa alla graduatoria del biossido di azoto c'è Napoli, mentre Torino è la città europea con la situazione peggiore per la presenza nell’aria di ozono
22 June, 2010
L’Istat ha presentato i risultati di un'analisi sulla qualità dell’aria nelle città europee, riferiti agli anni 2004-2008, desunti dal database AirBase dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA). I dati elementari, relativi alle centraline di fondo urbano, sono sintetizzati in un unico indicatore, definito dal numero medio di volte in cui si superano i limiti di legge delle concentrazioni. Le città europee prese in considerazione sono in totale 221, di cui 23 italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Firenze, Bologna, Venezia, Trento, Perugia, Pescara, Padova, Brescia, Modena, Prato, Parma, Reggio nell’Emilia, Ravenna, Rimini, Bergamo, Forlì, Novara.
Nel 2008, nella classifica delle prime 30 città con il livello più basso di qualità dell’aria, la città bulgara di Plovdiv si attesta al primo posto, seguita da Torino, Brescia, Milano e Sofia. All’opposto, i primi cinque posti della graduatoria delle 30 città più virtuose, sempre per la qualità dell’aria, sono tutti occupati da città del Nord-Europa: Tallinn in Estonia, Stoccolma, Lund e Malmoe in Svezia.
La città bulgara di Plovdiv, con 208 giorni nel 2008, si colloca al primo posto anche per il numero di giorni di superamento del valore limite del PM10 fissato a 50 mg/mc. Torino è invece la città europea con la situazione peggiore per la presenza nell’aria di ozono troposferico (che costituisce un componente importante dello smog fotochimico – dannoso sia per gli esseri umani, in particolare per le vie respiratorie, sia per la flora e per la fauna), avendo superato in 77 giorni il valore obiettivo per la protezione della salute umana di 120 mg/mc. Napoli figura in testa alla graduatoria europea per il valore più elevato di concentrazione annua di biossido di azoto (66,6 mg/mc, al di sopra del valore limite di 40 mg/mc), considerato tra i responsabili delle piogge acide, che aumentano l'acidità dei terreni e la solubilità di alcuni ioni metallici, e contribuiscono al degrado dei monumenti.
Tra le prime 30 città europee maggiormente inquinate, più della metà, esattamente 17, sono italiane. A Plovdiv, prima nella graduatoria per la qualità dell’aria peggiore, l’indicatore segna che le concentrazioni dei tre inquinanti superano in media, nel 2008, 2,6 volte i limiti di legge. Torino, come già evidenziato, si colloca al secondo posto di questa classifica, dopo essere stata al primo negli anni 2004 e 2005. Nel corso dei cinque anni considerati Torino ha visto diminuire il valore dell’indice sintetico da 3,1 nel 2004 a 2,7 nel 2007, a 2,5 nel 2008. Milano presenta un valore dell’indice sostanzialmente stabile, pur con un leggero miglioramento nel 2008, anno nel quale evidenzia un superamento di 2,2 volte i limiti previsti.
Palermo è la città italiana con la migliore qualità dell’aria nel 2008: il valore dell’indice è inferiore all’unità, valore questo preso a riferimento per il rispetto in media dei limiti. Nella città siciliana, infatti, si stima un valore pari a 0,3, in diminuzione rispetto al valore di 0,8 registrato nel 2004 e 2005. Le città europee con la qualità dell’aria migliore sono Tallinn in Estonia, le città svedesi di Stoccolma, Lund e Malmö e Rostock in Germania. Fra le città europee con il valore dell’indice inferiore a 0,2, tre sono del Regno Unito (su 36), tre della Svezia (su 4) e due della Germania (su 47).
Fra le capitali dei 23 stati dell’Unione europea presi in considerazione, Roma si colloca al 181-esimo posto su 221, dopo Lubiana. Tallinn, Stoccolma, Helsinki e Dublino si collocano nei primi 10 posti tra le più virtuose. Amsterdam si colloca all’81-esimo posto, Londra al 108-esimo, Berlino al 119-esimo, Parigi al 127-esimo. Nella classifica per Paese, costruita utilizzando i dati delle città presenti nell’analisi, ponderati con i valori della rispettiva popolazione, la Bulgaria risulta il Paese con il valore peggiore dell’indice sintetico di qualità: 2,0 volte sopra i parametri di legge. Seguono Grecia con 1,5, Italia con 1,4 e Romania con 1,1. I Paesi che presentano i valori migliori dell’indice sono in larga parte quelli del Nord Europa: Estonia, Svezia, Finlandia, Danimarca; sono però da includere anche l’Irlanda, nella macro regione dell’Europa Occidentale, e il Portogallo, nell’Europa Mediterranea. Lituania, Germania, Regno Unito insieme con la Francia mediterranea e Paesi Bassi presentano un valore dell’indice inferiore o uguale a 0,5. A livello di macro-regione europea l’analisi della serie storica evidenzia che i paesi dell’Europa Mediterranea sono quelli con la peggiore qualità dell’aria, seguiti dai paesi dell’Europa Centrale; all’opposto la situazione è migliore nell’Europa Occidentale e ancor di più nell’Europa del Nord.
Il 2008 -evidenzia l'Istat- è comunque l’anno migliore in termini di qualità dell’aria dal 2004, mentre il 2006 è stato ovunque l’anno peggiore del quinquennio considerato.
Scarica i dati delle 30 peggiori città o di tutte le 221 città europee prese in considerazione dalla ricerca dell'Istat