Lombricoltura: l'esperienza di Ecocelta in Galizia (Spagna)
L’industria si sta lentamente accorgendo della potenzialità nascosta della lombricoltura e sempre più aziende iniziano a commercializzare l’humus ricavato dall’attività dei lombrichi. Una delle realtà meglio strutturate si trova in Galizia: si tratta della piccola azienda Ecocelta
01 July, 2010
Elisa Bianco
La lombricoltura rappresenta un metodo facile, economico e sostenibile per trasformare rifiuti organici in terriccio fertile. Se praticata su larga scala, potrebbe aiutare a ridurre il volume dei rifiuti che raggiungono le discariche, fornendo allo stesso tempo una valida alternativa a concimi e fertilizzanti chimici. In questi ultimi anni l’industria si sta lentamente accorgendo della potenzialità nascosta della lombricoltura e sempre più aziende iniziano a commercializzare l’humus ricavato dall’attività dei lombrichi. Una delle realtà meglio strutturate si trova in Galizia (Spagna), dove Ecocelta, una piccola azienda nata nel 2003, utilizza questo metodo per produrre concimi organici e substrati per il giardinaggio distribuiti tra le comunità rurali del territorio.
Tra i fondatori di Ecocelta, il primo a intravedere le capacità benefiche dei lombrichi fu Sergio Quiroga, un agronomo che lavorava presso un parco zoologico e forestale, dove rifiuti e letame non erano gestiti adeguatamente. Sotto questo impulso Quiroga iniziò a progettare l’utilizzo dei lombrichi per recuperare il materiale di scarto e oggi Ecocelta gestisce 5000 tonnellate all’anno di residui organici della stazione ecologica di Bayona: qui vengono raccolti per essere trasformati resti di potatura di prati e arbusti, scarti di ristoranti, bar e aziende agricole certificate, così come le alghe delle spiagge vicine.
L’humus che se ne ricava è certificato tra i prodotti di classe A, ossia quelli che non solo rispettano alti criteri di qualità, ma sono anche conformi a vincoli di sostenibilità: non solo si garantisce l’assenza di residui chimici, sostanze tossiche e ogm, ma i rifiuti vengono trattati localmente, evitando che percorrano centinaia di chilometri per essere smaltiti. L’humus ricavato viene poi venduto a produttori di ortofrutta, centri di giardinaggio e, recentemente, anche ai supermercati. Negli ultimi anni l’azienda si sta sviluppando ulteriormente puntando sul compostaggio anaerobico e la produzione di biogas.
Per ulteriori informazioni: www.ecocelta.es