Decreto antismog: l'ANCI propone modifiche
L’ANCI ha reso noto le proposte di modifiche allo schema di decreto di attuazione della direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria approvato dal Consiglio dei Ministri. L'associazione dei Comuni chiede al Governo di escludere dal Patto di Stabilità gli interventi antismog e di stabilire un calendario annuale di domeniche ecologiche. Le proposte saranno discusse nel corso della conferenza unificata in programma l’8 luglio
02 July, 2010
Nel documento reso noto dall’ANCI contenente le osservazioni sul decreto di legge presentato recentemente dal governo e diffuso in anteprima da Eco dalle Città, l’Associazione nazionale dei comuni esprime “condivisione per l’impostazione e per gli obiettivi della direttiva, relativamente agli aspetti relativi all’inquinamento atmosferico per la salute dei cittadini e per l’ambiente” ma sottolinea l’esiguità del tempo a disposizione per procedere ad un puntuale approfondimento.
L’ANCI sottolinea nella nota che “un più approfondito lavoro di valutazione e di confronto con il territorio avrebbe permesso di formulare ulteriori proposte per una migliore attuazione delle norme”, ribadendo la necessità di avviare un piano straordinario nazionale che preveda interventi specifici per i diversi settori.
Entrando nel merito del decreto sulla qualità dell’aria l’ANCI chiede l’introduzione di nuovi emendamenti, non presenti nella bozza del governo, sul Patto di Stabilità e Domeniche ecologiche. Le principali modifiche riguardano invece: le competenze degli enti (Art.1, comma 5); i dati e le informazioni rilevate relativi ai casi speciali di valutazione (Art.6, comma 3); predisposizione e attuazione dei piani d’azione contro l’inquinamento (Art.9 e Art.10).
Le novità. Secondo l'ANCI dovrebbe essere inserito, tra gli altri, un nuovo emendamento che permetta, a quei comuni i cui dati relativi agli inquinanti (in particolare al PM10) non rispettino i livelli previsti dalla normativa, di non conteggiare gli investimenti necessari alla realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria nel Patto di Stabilità, escludendo inoltre questi finanziamenti dai vincoli del Patto.
Relativamente alle domeniche ecologiche i comuni chiedono che il Coordinamento stabilisca annualmente un calendario da attuare su tutto il territorio nazionale, oltre all’istituzione, da parte del Ministero dell’Ambiente, di un Fondo apposito per sostenere le iniziative ambientali da svolgersi durante le Domeniche ecologiche.
Le modifiche da apportare allo schema di decreto l’ANCI sottolineano poi uno scarso coinvolgimento dei comuni, che perderebbero potere sia nella fase preventiva che in quella attuativa. Nella nota si chiede infatti maggiore chiarezza nello stabilire le competenze e le interazioni tra i diversi enti nelle fasi di valutazione e gestione della qualità dell’aria nel rispetto delle competenze attribuite dalle leggi vigenti e dalle norme stabilite dal decreto di recepimento. L’invio dei dati e di tutte le informazioni rilevate dagli enti di ricerca, relativi ai casi speciali di valutazione, - secondo l’ANCI – devono essere inviati, oltre che al Ministero dell’Ambiente e all’ISPRA, anche a tutti gli Enti locali. Oltre alle Regioni e alle province autonome, anche i Comuni devono predisporre il piano di azione per il risanamento della qualità dell’aria in base alle sorgenti di emissione degli inquinanti e per questo attuano le misure previste nel piano adottato dalla regione. L’ANCI sottolinea infatti che, per la predisposizione dei piani d’azione soprattutto laddove esistono alte possibilità in cui insorga il rischio che i livelli di inquinanti superino le soglie di allarme, è opportuno coinvolgere i Comuni affinché adottino misure anche straordinarie al fine di prevenire o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente.
Le proposte ANCI saranno discusse nel corso della prossima conferenza unificata in programma l’8 luglio.