Torino: addio ai sacchetti di plastica
Il Consiglio Comunale ha votato la delibera che sancisce la fine dei sacchetti di plastica. I commercianti obbligati a esaurire le scorte per poi passare ai sacchetti biodegradabili. “Al momento non saranno comminate multe” garantisce l’assessore Tricarico, anche se sono previste sanzioni da 25 a 250€
06 July, 2010
Il primo protocollo d’intesa era stato firmato il 25 novembre 2009, su proposta avanzata dagli assessori Domenico Mangone (Polizia municipale), Roberto Tricarico (Ambiente), e Alessandro Altamura (Commercio).
Il 5 luglio c’è stata l’approvazione definitiva della delibera comunale che impone la modifica al regolamento comunale e quindi lo stop alla “distribuzione a qualsiasi titolo” di sacchetti di plastica non biodegradabile. Insomma a partire dai prossimi giorni anche i commercianti che ancora non l’hanno fatto dovranno adeguarsi, mettendo in conto il fatto di dover passare agli shoppers in plastica riciclabile.
Sarà possibile esaurire le scorte ancora in magazzino (e bisognerà dimostrare, fatture alla mano, che non si stanno distribuendo sacchetti non biodegradabili acquistati dopo la data di approvazione della norma), ma sono pronte sanzioni da 25 a 250€ per chi d’ora in avanti distribuirà sacchetti non biodegradabili acquistati dopo l’entrata in vigore della norma (6 luglio 2010).
Bisogna sottolineare come già molti commercianti e soprattutto la grande distribuzione già da tempo abbiano iniziato ad adeguarsi alla norma. Tanto che è ormai molto facile ricevere i nostri acquisti in sacchetti biodegradabili.
Torino, prima e al momento unica grande città italiana, anticipa dunque di sei mesi la legge nazionale, che prevede lo stop al 31 dicembre 2010 (in origine era stato fissato – con un preavviso di tre anni – per il 31 dicembre 2009, poi la proroga voluta dal Governo per “dar tempo alle imprese di adeguarsi alle nuove norme”), ma che è in odore di ulteriore proroga.
Ora si aspettano le reazioni del mondo dei produttori dei sacchetti, che potrebbero appellarsi al TAR indicando come illegittimo l’anticipo della normativa europea. «Potrebbe accadere – ha dichiarato l’assessore Tricarico a Repubblica Torino - ma siamo pronti a sostenere che, al di fuori della direttiva Ue, i Comuni hanno piena autonomia di decisione su questa materia all´interno del proprio territorio».
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