Inceneritore a Napoli est, imminente il via libera
“L’inceneritore di Napoli est partirà a brevissimo” ha annunciato l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano. Già pronta la bozza del protocollo d’intesa che darà il via ai lavori per la costruzione del nuovo inceneritore previsto dal piano Bertolaso
13 July, 2010
E' un vero e proprio sprint - se non una vera e propria lotta contro il tempo - quello della Regione per la costruzione del nuovo impianto inceneritore a Napoli: la bozza del protocollo d’intesa è pronta e starebbe già circolando negli uffici tecnici di Regione, Provincia e Comune.
L’area predestinata ad ospitare la nuova struttura brucia-rifiuti è quella di Napoli est, precisamente i 9 ettari compresi nell’ambito del depuratore, zona Ponticelli. L’accordo in via di approvazione prevede una concessione del diritto di superficie del periodo di 99 anni da parte della Regione al Comune di Napoli. Spetterà poi alla Provincia inserire l’inceneritore nel ciclo di programmazione ed organizzazione dello smaltimento dei rifiuti e a quel punto il Comune dovrà avviare la fase progettuale per la realizzazione dell’impianto (entro 60 giorni dalla firma del protocollo), per dare poi il via libera alle procedure di gara per l’appalto nei successivi 120 giorni.
Tempi ristrettissimi quindi, secondo le indicazioni dell’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano :”il termovalorizzatore di Napoli est partirà a brevissimo. Entro fine luglio assegnerò l’area nella zona del depuratore, in accordo con Provincia e Comune di Napoli”.
La decisione di realizzare un altro inceneritore nel napoletano, dopo quello di Acerra, era stata presa dall’allora commissario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso. Decisione poi rafforzata dalle disposizioni della legge del 26 febbraio 2010 per la cessazione dello stato di emergenza.
Verrebbe da chiedersi il perché di questa accelerazione improvvisa dopo che la precedente giunta regionale si era opposta al progetto su Napoli est e soprattutto dopo il dietrofront dello stesso Bertolaso che, nel febbraio 2010, dichiarava “non è necessario costruire il quarto termovalorizzatore in Campania”.