Londra 2012, a rischio la sostenibilità dei Giochi
Sempre più lontano l'obiettivo energetico fissato dagli organizzatori delle Olimpiadi londinesi, ovvero alimentare i Giochi con il 20% di energia rinnovabile. Nonostante 50mila metri quadri di pannelli solari e nuove caldaie a biomassa, il target sembra ora irraggiungibile. Preoccupa anche lo smaltimento dei rifiuti, soprattutto di quelli organici
21 July, 2010
Londra rischia di fallire l'obiettivo energetico fissato per le Olimpiadi del 2012: alimentare i Giochi con un 20% di energia prodotta con fonti rinnovabili. Nel corso di un incontro tra la Commissione ambiente dell'Assemblea di Londra e David Stubbs, il responsabile per la sostenibilità del comitato organizzatore dell'Olimpiade, è infatti emerso che il numero di progetti per l'energia rinnovabile attivati nella capitale inglese non sarebbe sufficiente a centrare l'obiettivo. Il raggiungimento del target è reso ancora più improbabile dal naufragio del progetto di una nuova turbina eolica alta 130 metri, che avrebbe dovuto soddisfare il 5% del fabbisogno energetico di Londra 2012. Il progetto della maxi pala eolica sarebbe risultato incompatibile con una nuova normativa in materia di sicurezza.
In ogni caso, il team per l'organizzazione di Londra 2012 sta lavorando alla riduzione dei consumi energetici dei Giochi. Caldaie alimentate da scarti di legna e 50mila metri quadri di pannelli solari installati intorno al Parco olimpico sono i primi accorgimenti adottati, ma è in programma anche la realizzazione di un piccolo impianto a biomassa con tecnologia Chp (Combined Heat and Power), ovvero a cogenerazione.
Ma quello energetico non è l'unico problema con cui sono alle prese gli organizzatori dei Giochi. Difficoltà si prevedono anche per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, che aumenteranno considerevolmente nei giorni delle gare e che saranno costituiti per un 40% da residui alimentari e incarti di cibo. Proprio per questa ragione, si era ipotizzata la costruzione di un nuovo impianto di compostaggio nella parte orientale di Londra, ma l'idea è rimasta sulla carta (sebbene Sean McCarth, presidente della Commissione per Londra 2012 sostenibile, spera che il progetto possa essere realizzato in un prossimo futuro).
Per saperne di più: il sito della Commissione per Londra 2012 sostenibile