Piemonte e Puglia unite nel segno del sole
I presidenti Bresso e Vendola chiudono la porta al nucleare e siglano un'intesa per cooperare nel campo delle energie rinnovabili. Le due regioni metteranno in rete progetti ed investimenti per produrre entro il 2020 il 20% dell'energia da fonti rinnovabili, riducendo del 20% le emissioni di Co2 e risparmiando il 20% di energia
27 October, 2008
I presidenti della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, e della Regione Puglia, Nichi Vendola, hanno siglato un protocollo d’intesa per la cooperazione tra le due regioni nella produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’accordo, della durata di cinque anni, è basato sulla piena condivisione degli obiettivi fissati dall'Unione Europea che prevedono il 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili, una riduzione del 20% di emissione di gas serra, un aumento del 20% di risparmio energetico e un aumento del 10% di biocarburanti ricavati non da fonti alimentari, ma da cellulosa e residui legnosi.
Le due Regioni concordano che la produzione di energia dal nucleare con le attuali tecnologie non sia sostenibile e che quindi non sia una strada da percorrere. "Continua purtroppo a esistere nel nostro Paese una scuola di pensiero che resta ancorata al modello del nucleare -sostiene la presidente Bresso- e fa resistenza allo sviluppo delle energie rinnovabili. Noi crediamo invece che il nucleare sia una scelta pessima, anche e soprattutto economicamente nefasta, che ha prodotto danni in passato e continuerebbe a produrne in futuro. Con il presidente Vendola siamo d’accordo nel ritenere che le rinnovabili siano una delle leve del futuro e che si debba recuperare il tempo perso investendo in ricerca, in attività produttive e in formazione, sviluppando progetti interregionali, incentivando lo scambio di buone pratiche tra regioni".
Come sottolinea il presidente Vendola "siamo il paese del sole e del vento, eppure siamo in ritardo persino rispetto alla Germania nella produzione di solare e fotovoltaico perché dal dopoguerra abbiamo puntato solo sul nucleare. Resto sconcertato quando ancora oggi sento parlare di un nucleare sicuro, che avrebbe risolto il problema dello smaltimento delle scorie: con la presidente Bresso concordo nel ritenere quel modello antieconomico, antiecologico e antiumano. E voglio anche ricordare i danni prodotti dalle nostre centrali a carbone, le cui emissioni generano un’esposizione a patologie mortali tra le più significative al mondo. Il problema energetico non può essere affrontato in chiave localistica, con il Piemonte vogliamo lavorare allo sviluppo di una nuova cultura della sobrietà energetica, investire nella formazione, condividere il meglio delle esperienze regionali messe in campo".
"Il Piemonte e la Puglia -ha concluso l’assessore all’Energia della Regione Piemonte, Andrea Bairati- sono tra le regioni europee che hanno i più consistenti programmi di investimento in materia di energie rinnovabili e sono i maggiori produttori in Italia rispettivamente di energia idroelettrica (3800 megawatt) ed eolica (a fine anno si raggiungeranno i 1000 megawatt). Grazie a questo accordo sarà possibile condividere risorse nella ricerca di punta e avviare un programma comune di controllo sugli obiettivi, nell’ottica di definire un piano multiregionale di investimenti che sarà presentato al Governo".
Gli obiettivi previsti dal protocollo riguardano l’impegno a predisporre regole semplici e trasparenti per promuovere le fonti rinnovabili e il risparmio energetico, a progettare case e luoghi di lavoro eco-sostenibili, a promuovere la riduzione dell’intensità energetica nella produzione, l’uso dei mezzi pubblici di trasporto e dei veicoli non inquinanti, a sostenere una produzione agricola locale attenta ai valori e alle risorse ambientali, a mettere in campo azioni che impegnino i produttori di energia da fonti tradizionali a convertire il 20% della loro produzione globale, a sostenere scuole, università e mondo educativo perché sviluppino una cultura energetica più sobria e razionale, a ridurre il divario energetico che punisce i più poveri e svantaggiati e a dare la possibilità a tutti di prelevare e immettere energia attraverso una rete aperta e diffusa.
La collaborazione riguarderà studi di fattibilità, progetti, attività formative e di comunicazione per lo sviluppo di impianti che sfruttino energie rinnovabili, investimenti per il consolidamento e la competitività delle imprese pugliesi e piemontesi operanti nel campo delle energie rinnovabili, la promozione congiunta di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle materie della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e del risparmio energetico, oltre all'organizzazione di eventi per evidenziare le strategie messe in campo e i risultati ottenuti.