Campania e rifiuti: un binomio che sembra inscindibile
Ancora emergenza rifiuti. A Napoli ci sono cumuli di sacchetti agli angoli delle strade e sui marciapiedi tanto del centro storico quanto della periferia dell’area nord, in quartieri come Secondigliano, Scampia e Chiaiano, dove la situazione è diventata ingestibile soprattutto in concomitanza del gran caldo. La paura è che di questo passo le discariche si esauriscano prima del previsto
28 July, 2010
Già qualche giorno fa Guido Bertolaso aveva rilanciato l’allarme di una nuova emergenza napoletana ed in generale campana. Il Capo della Protezione Civile al riguardo aveva suggerito l’apertura di nuove discariche in regione, in vista dell’esaurimento di quelle già attive previsto tra poco più di otto mesi. Ma i rifiuti da smaltire sono troppi e, secondo qualcuno, se si dovesse continuare a procedere su questi livelli i siti attualmente funzionanti si esauriranno molto prima di quanto ipotizzato dallo stesso Bertolaso.
A Caserta, ad esempio, la discarica di San Tammaro rischia di andare in tilt nel giro di venti giorni. Migliore, ma comunque preoccupante, la situazione a Napoli dove sono attualmente in funzione le discariche di Chiaiano e Terzigno. La prima ha una capacità residua di poco più di 500 giorni, la seconda di meno di un anno.
Intanto i rifiuti invadono Napoli, ed in particolare la periferia nord, dove i sacchetti sono riversati nelle strade e la situazione è aggravata dal caldo.
Non sembra molto pessimista l’assessore all’ambiente della Provincia di Napoli, Giuseppe Caliendo, che risponde così alle critiche mosse nei giorni scorsi da Guido Bertolaso: Abbiamo stabilito un ottimo rapporto con l’assessore Giovanni Romano con il quale abbiamo deciso tutte quelle linee che porteranno al potenziamento delle cave esistenti e della differenziata e all’ ottimizzazione degli stir con il processo di biostabilizzazione della frazione organica. In questo modo risponderemo alle esigenze di Bruxelles.