L'Ilva nel futuro di Taranto. Il referendum si farà il 27 marzo
Il Comune ha ufficializzato la data per la consultazione. Due quesiti, chiusura totale o parziale della fabbrica - da La Repubblica del 03.09.2010
07 September, 2010
Giovanni Di Meo
La data è fissata, 27 marzo 2011: questo il giorno in cui Taranto deciderà se il suo futuro sarà ancora all´ombra delle ciminiere dell´Ilva. Ieri, infatti, il Comune ha ufficializzato la data del referendum consultivo promosso dal comitato Taranto Futura. In quell´occasione, i tarantini potranno esprimersi sui quesiti proposti dal comitato, dicendo sì o no alla chiusura totale o parziale (solo dell´area a caldo, quella maggiormente inquinante) dello stabilimento siderurgico, ed alla richiesta di risarcimento nei confronti dell´azienda per danno ambientale.
"Ci auguriamo che la campagna referendaria sia foriera di una crescita culturale e sociale per la nostra città" ha dichiarato il battagliero avvocato Nicola Russo, coordinatore di Taranto Futura e promotore della consultazione. Che si annuncia, in ogni caso, una tappa fondamentale nella storia della città dei due mari, e del siderurgico più grande d´Europa.
"Convocheremo tutti i sindaci che si sono succeduti alla guida della città, indipendentemente dal loro giudizio ai quesiti referendari, per farli partecipi dell´evento" continua Russo, già salito agli onori delle cronache nazionali per il caso delle quote rose alla Provincia, con il ricorso che fece decadere la giunta tutta al maschile varata dal presidente Florido. In realtà, la data del referendum è stata preceduta da un´aspra polemica, proprio su questo fronte, tra il sindaco Ippazio Stefàno e l´ambientalista Fabio Matacchiera.
Quest´ultimo aveva stigmatizzato la scelta del 24 aprile - il giorno di Pasqua - come data della consultazione referendaria, destinata a svolgersi in una città svuotata dal ponte festivo. Stefàno aveva definito "fantasia" le parole di Matacchiera, con l´ambientalista che aveva replicato rincarando la dose e mostrando la copia del decreto a firma del sindaco in cui la data indicata era proprio 24 aprile. Dopo poche ore, ecco la parola definitiva: si vota il 27 marzo. Da parte sua, Russo auspica la "fattiva collaborazione" dell´Ente, con la data iniziale fissata dal sindaco "frutto di una mera svista e di un errore commesso in buona fede".