La rivoluzione della spesa "Basta con gli involucri"
I grandi magazzini Sainsbury’s di Londra hanno deciso di vendere i cereali dentro semplici buste di plastica. E’ l’ultimo passo di una tendenza sempre più diffusa a risparmiare sul packaging, che potrebbe mettere d’accordo produttori e consumatori: i prezzi scendono, si riduce l’inquinamento globale e la quantità di rifiuti da smaltire - da La Stampa del 19.09.2010
21 September, 2010
Una delle prime volte che il tema degli imballaggi fa irruzione sulla prima pagina di un quotidiano nazionale (ndr)
Mattia Bagnoli
Londra
Care vecchie scatole di cereali addio. A prendere un bel respiro e consegnare alla storia uno dei simboli della tavola anglosassone è il gigante dei supermercati Sainsbury’s. Che dopo un anno di test pilota, conti col pallottoliere, studi di mercato per capire se si rischiasse la rivolta dei clienti (ai britannici impressiona più sostituire il tradizionale doppio rubinetto del lavabo con il miscelatore, che il matrimonio gay) ha deciso di dare il via libera alla rivoluzione.
A partire da dicembre i cereali modello «classico» di Sainsbury’s si troveranno solo in busta: l’ecologia lo chiede. E i clienti sono d’accordo. Senza contare che i costi della distribuzione scenderanno. Quindi tutti contenti. Tanto che, col tempo, l’intera gamma di cereali prodotti dal gigante dei supermercati, fatta eccezione per quelli a biscotto, che altrimenti si romperebbero, perderanno il contenitore rettangolare.
«Così si perde un’icona della prima colazione britannica - spiega Stuart Lendrum, capo del packaging di Sainsbury’s - ma in questo modo risparmieremo cartone, spazi e ridurremo il nostro consumo di anidride carbonica». Nella grande distribuzione ogni piccolo dettaglio ha una grande ricaduta: i clienti useranno un minor numero di sacchetti di plastica perché il volume occupato dai cereali sarà ridotto. E anche il consumo di carburante dei camion scenderà visto che si potrà caricare più prodotto a ogni viaggio. Senza contare che per ciò che riguarda la sola linea «classic», i risparmi ammonteranno a più di 165 tonnellate all’anno. Vantaggi che hanno spinto Sainsbury’s a rischiare. «La risposta dei nostri clienti alla novità introdotta nella linea Rice Pops, venduta per oltre un anno nella sola busta di plastica, è stata ottima - ha sottolineato Lendrum - perciò abbiamo deciso di procedere con gli altri prodotti».
Sainsbury’s sta cercando di convincere altri grandi marchi produttori di cereali - uno su tutti, la Kellogg’s - a seguire l’esempio. Ma è un tentativo andato a vuoto. Il colosso americano non ha intenzione, quantomeno nell’immediato futuro, di abbandonare la celebre scatola col gallo. «I nostri studi - ha detto al Times un portavoce dell’azienda - mostrano che i fiocchi si rovinano se non c’è la protezione di cartone. Inoltre le nostre scatole e le buste contenitive sono interamente riciclabili. Se si usa solo il sacchetto per impacchettare i cereali bisogna usare una plastica più spessa, più difficile da smaltire». E visto che ogni giorno i britannici consumano 2,8 milioni di scodelle di Kellogg’s Corn Flakes non si tratta di numeri da poco.
Non è la prima volta che Sainsbury’s decide di compiere una scelta «unilaterale»: anche il latte è stato sfrattato dalle confezioni di plastica per finire in buste sottili. «Eliminare le scatole dei cereali - conclude Lendrum - ci aiuterà a tagliare il packaging di un terzo entro il 2015».
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