Un post sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità fa riaccendere i riflettori sullo smog torinese
In occasione della Settimana Europea della Mobilità il Centro nazionale di epidemiologia dell’ISS ricorda sul proprio sito i dati sulla qualità dell'aria nelle città europee: peggio di Torino solo la città bulgara di Plovdiv. L'assessore Tricarico: "Servono risorse per il piano nazionale antismog". I dati in realtà erano già stati presentati dall'Istat lo scorso giugno
21 September, 2010
E' stata sufficiente una breve nota sul sito "EpiCentro" dell’Istituto Superiore di Sanità per riaccendere a Torino i riflettori sullo smog. In occasione della Settimana Europea della Mobilità il Centro nazionale di epidemiologia dell’ISS ha deciso di ricordare sulla propria home page i dati sulla qualità dell'aria nelle città italiane. Niente più che i dati presentati dall'Istat lo scorso 22 giugno e ricavati dal database Airbase dell'Agenzia europea per l'ambiente (Eea), che vedono Torino al secondo posto in Europa per la peggiore qualità dell'aria, seconda solo alla città bulgara di Plovdiv.
L'assessore all'Ambiente di Torino Roberto Tricarico ha risposto alla notizia con una nota stampa: "Qualche giorno fa la nostra città era considerata la più ecologica perché in possesso del maggior numero di piste ciclabili in Italia, circa 180 km. Il mese scorso era stata invece indicata come città virtuosa da un’altra classifica che la poneva in testa per la maggiore rete di teleriscaldamento in Italia (70 percento del calore prodotto). Che l’inquinamento a Torino sia problematico è noto a tutti; la causa è certo in gran parte dovuta alla sua posizione geografica, contornata dalle bellissime montagne dell’arco alpino che fanno da barriera alla necessaria dispersione degli inquinanti, situazione alla quale non devono certo far fronte le città di mare. Per questo motivo sono molte le misure adottate dall’Amministrazione comunale per far fronte all’emergenza smog. Con risultati incoraggianti. Al di là della scientificità della nuova indagine condotta, -conclude Tricarico- emerge tuttavia l’urgenza di adottare, come peraltro annunciato dal Governo, un piano nazionale antismog che tenga conto della specificità della pianura Padana, con la previsione di importanti risorse a favore dell’industria verde, del distretto ecologico dell’auto e della mobilità sostenibile nelle aree urbane".
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