Benzo(a)pirene, l'Ilva non molla sul monitoraggio
Il primo novembre partirà il monitoraggio del Benzo(a)pirene nell’aria di Taranto. L’Ilva ha deciso di non installare la strumentazione all’interno dell’azienda. Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia: "Le posizioneremo ai confini". L'obiettivo è capire la provenienza dell'idrocarburo cancerogeno
28 September, 2010
Antonella Ardito
Prenderà il via il primo novembre il monitoraggio del benzo(a)pirene nell’aria di Taranto: Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia continua spedito nel lavoro di monitoraggio programmato con l’assessorato all’ambiente della Regione Puglia nel mese di luglio. Il tavolo tecnico ha visto la Cementir e l’Eni, gli altri due colossi dell’industria pesante attivi nella Città dei due Mari, disponibili ad installare a proprie spese speciali centraline di rilevamento dell’idrocarburo ad alto potenziale cancerogeno.
L’Ilva invece, seppur sia seduta al tavolo di concertazione con un suo rappresentante, ha deciso di non installare la strumentazione all’interno dell’azienda. “Posizioneremo noi le centraline ai confini dell’Ilva – ricorda Assennato – Cementir ed Eni invece si accolleranno l’onere di due centraline ciascuna”. Ogni centralina costa 30 mila euro: in tutto saranno sette, pronte a fornire giornalmente dati sulla concentrazione del benzo(a)pirene. Con le quattro centraline in carico all’Arpa operative su Taranto ad oggi era solo possibile un’analisi mensile, sulla quantità degli Ipa totali, gli idrocarburi policiclici aromatici, derivati dalla combustione e dai gas di scarico. “Questa rete di rilevamento invece ci permetterà di comprendere la provenienza del benzo(a)pirene – sottolinea il direttore generale dell’agenzia regionale per l’ambiente – per essere precisi nell’interesse di tutta la città. Contiamo di collaudare il sistema nelle due ultime due settimane di ottobre. Il decreto legge del 13 agosto 2010 che sposta l’entrata in vigore al 2013 il limite di un nanogrammo per metro cubo di benzo(a)pirene è una decisione che non inficia il nostro lavoro”. Intanto tra Ilva e Arpa si annunciano tempi duri: è fissata per il 29 settembre l’udienza presso il Tar di Lecce che si esprimerà sui rilievi mossi dal colosso di Emilio Riva contro la relazioni tecniche dell’Arpa. Secondo i dati raccolti attraverso le quattro centraline attive su Taranto il 98% di benzo(a) pirene proviene dalla cookeria dell’Ilva.