Efficienza energetica degli edifici, 600mila interventi in tre anni grazie alla detrazione fiscale
Il meccanismo incentivante che prevede la detrazione del 55% per le ristrutturazioni energetiche degli edifici ha permesso di realizzare 600mila interventi tra il 2007 e il 2009. Lo comunica in ministero dello Sviluppo Economico, precisando che anche gli altri incentivi per il risparmio di energia stanno avendo successo
15 October, 2010
Sono stati oltre 600mila gli interventi realizzati in Italia tra il 2007 e il 2009 per migliorarne l'efficienza energetica degli edifici. Lo ha reso noto Guido Bortoni, capo dipartimento del settore energia del ministero dello Sviluppo Economico, intervenendo alla manifestazione “Enermanagement 2010” in corso a Roma e dedicata proprio al tema del risparmio energetico. Numeri significativi, dunque, raggiunti grazie al meccanismo della detrazione fiscale del 55% garantita a chi realizza la ristrutturazione energetica di un edificio.
«Attraverso il meccanismo della detrazione fiscale – ha spiegato Bortoni – abbiamo raggiunto risultati positivi per quanto riguarda gli interventi di efficienza energetica sugli edifici: 100.000 interventi nel 2007, 250.000 nel 2008 e altrettanti nel 2009». Gli interventi in questione riguardano, ad esempio, la coibentazione di tetti, l'installazione di pompe di calore, di doppi vetri e di caldaie a condensazione, etc. Nel suo intervento, Bordoni ha ricordato anche i risultati positivi raggiunti con gli altri meccanismi statali che puntano a promuovere la razionalizzazione dei consumi di energia, come «i certificati bianchi che premiano il risparmio e l'efficienza energetica, e gli obblighi di standard minimi per i nuovi edifici presenti nel settore dell'edilizia».
Dopo aver ricordato che il ministero sta lavorando a un piano nazionale straordinario sull'efficienza energetica, il funzionario ha infine sottolineato che «il meccanismo della detrazione fiscale è uno dei meccanismi incentivanti: noi possiamo dosarli tutti insieme e, anche se uno di questi un giorno dovesse mancare, gli altri dovrebbero supplire a questa assenza».