Il singolare profilo del vecchio Heiner Geißler, il mediatore
Politico democristiano, teologo e attivista contro la globalizzazione e il capitalismo. Heiner Geißler, l'ottantenne scelto per mediare nella vicenda di Stoccarda, piace sia ai democristiani che agli ambientalisti
15 October, 2010
Andreas Pichler
Il clima infiammato dalla sfiducia reciproca che si è creata dopo gli scontri violenti fra la polizia e gli oppositori di Stuttgart 21 ha spinto il primo ministro del land Baden Württemberg, Stefan Mappus, ad avviare un processo di mediazione con gli oppositori di Stuttgart 21. Il rischio era l‘escalation degli scontri presso il parco Schlosspark. Nonostante la fermezza di posizione di entrambe le parti in conflitto, non è stato così difficile trovare un mediatore che godesse della fiducia sia dei democristiani che dei verdi e ambientalisti, Heiner Geißler. La sua nomina non è stata certo una sorpresa, anche se ha suscitato grande interesse da parte di commentatori, media e schieramenti politici e della società civile.
In Germania, Geißler non è affatto un personaggio sconosciuto. Nato nel 1930 a Oberndorf am Neckar, una cittadina a metà strada fra Friburgo (in Brisgovia) e Stoccarda, a 19 anni decide di entrare nell'ordine dei gesuiti. Dopo quattro anni lascia i frati a causa della richiesta di adottare uno stile di vita all'insegna della povertà, della castità e dell'obbedienza. "Da 23enne mi trovai in difficoltà con due, ma soprattutto con uno, di questi principi. E non è stata di sicuro la povertà", ha ammesso più tardi Geißler.
Dopo gli studi in filosofia e giurisprudenza, entra nella CDU dove fa presto carriera grazie alla sua retorica. Dal 1982 al 1985 copre il ruolo di ministro della Famiglia e della Salute nel governo di Helmut Kohl ed è segretario generale della CDU dal 1977 al 1989. In quel periodo si costruisce la fama di politico che cerca lo scontro con la sinistra. Nel 1985, dopo aver definito i sindaci di Dresda e Lipsia "dittatoriali", l'allora segretario del SPD, Willy Brandt, lo accusa di essere "il più grande guerrafondaio dopo Goebbels".
La maggior parte dei tedeschi ricorda Geißler proprio per il periodo alla guida dei democristiani, segnato dal rapporto difficile con Kohl. In quel periodo Geißler si mostra leale, gestendo e nascondendo i conti correnti in nero per Kohl, ma si dimostra critico nei confronti della politica conservatrice dello stesso Kohl. Il grande progetto di Geißler è la modernizzazione della CDU; e nel 1989, insieme ad un circolo di colleghi, tenta di fare saltare Kohl. Il tentativo però fallisce e segue la sua rottura con Kohl. Geißler siede in Parlamento fino al 2002 e alla scadenza del mandato lascia la politica attiva.
Durante, e dopo, la sua carriera politica Geißler scrive libri su temi sociali, politici e teologici. Sepp Kusstatscher, ex parlamentare europeo Verde e teologo a sua volta, racconta che nel 2003, in occasione della pubblicazione del libro "Was würde Jesus heute sagen? Die politische Botschaft des Evangeliums" (Cosa ci direbbe oggi Gesù? Il messaggio politico del Vangelo), Geißler avrebbe dichiarato che "gli studiosi di teologia si occupano solo di tematiche come quella dell'immacolata concezione, mentre si dimenticano di dare risposte concrete a chi nella Bibbia cerca risposte per le sue scelte e la sua vita".
Secondo la recensione del libro fatta dalla Sueddeutsche Zeitung e pubblicata il 6 ottobre 2010, il Discorso della Montagna per Geißler "capovolge tutto ciò che valeva fino a quel momento per Stato e Chiesa". Da allora, ogni uomo avrebbe lo stesso valore e l'amore per dio, come l‘amore per il prossimo, sarebbero divenuti indivisibilmente legati.
Geißler traduce il messaggio biblico chiedendo alla politica, e in particolare ai democristiani della CDU, di prendere sul serio "l'unità tra il fare, il dire e il vivere" che lo stesso Gesù Cristo avrebbe praticato.
Negli anni seguenti critica il "turbocapitalismo" di stampa "neoliberale", "ultraconservatore" e "rivolto al passato" e avverte spesso che la forbice fra ricchi e poveri si sta aprendo sempre di più. Nel 2007 durante un dibattito televisivo, Geißler sostiene che "il sistema economico attuale non è capace di consensi e non è per niente democratico, per questo deve essere sostituito da un nuovo ordine economico".
Su queste posizioni fonda la sua appartenenza ad Attac, un'organizzazione non governativa che critica la globalizzazione e il capitalismo libertario. È proprio il suo impegno recente per la libertà di manifestazione che rende Geißler credibile agli occhi di molti esponenti della sinistra e che potrebbe aiutarlo nella sua difficile missione a Stoccarda.
L'ambito della mediazione politica non è nuovo per l'ottantenne, che ha già ricoperto questo ruolo durante altre negoziazioni spesso conflittuali con i sindacati, la Telecom, il settore edile e ferroviario.
Fonti
http://de.wikipedia.org/wiki/Heiner_Gei%C3%9Fler#cite_note-6
http://www.focus.de/politik/deutschland/stuttgart-21/heiner-geissler-ein-querdenker-soll-vermitteln_aid_559631.html
http://derstandard.at/1285200230483/Kopf-des-Tages-Heiner-Geissler
http://www.zeit.de/politik/deutschland/2010-10/geissler-stuttgart-schlichtung-baustopp