Arresti in Campania per sversamento illecito di rifiuti: ma la norma è costituzionale?
Le prime applicazioni del decreto sui rifiuti del 31 ottobre hanno scatenano un acceso dibattito sulla sua costituzionalità, ma non solo. Contro le norme si è espressa Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, secondo cui non esisterebbe proporzionalità tra reato e pena. Per Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale, e il prof. Scudiero, docente di diritto costituzionale, il decreto violerebbe l’art.3 della Costituzione, che prevede l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. In proposito, riportiamo due articoli pubblicati da Il Mattino del 9/11/08 e da Repubblica del 9/11/08
10 November, 2008
Il Mattino – 9/11/08
Norma valida solo in Campania: è incostituzionale
Scudiero: eccessiva la sanzione prevista
Gigi di Fiore
Il suo pensiero lo aveva già espresso qualche giorno fa. A decreto appena approvato. Ora, dopo la prima decisione del giudice, il professore Michele Scudiero, docente di diritto costituzionale ed ex preside di Giurisprudenza a Napoli, ribadisce le sue convinzioni sul provvedimento del governo contro chi scarica rifiuti ingombranti per strada. Professore Scudiero, è sempre convinto che le sanzioni penali per chi in Campania scarica rifiuti ingombranti siano di dubbia costituzionalità?
«Sì, credo ancora che ci sia spazio fondato per delle eccezioni di costituzionalità. D’altro canto, la prima decisione di un magistrato, che ha scarcerato chi era stato fermato rinviando il procedimento al rito ordinario, inaugura una giurisprudenza che frena la rapidità pensata dal legislatore per questo tipo di processi».
Una prima giurisprudenza già indicativa?
«Di certo, il primo giudice chiamato a decidere nel merito ha detto no al rito per direttissima. L’indagato è stato scarcerato e il processo si svolgerà con il rito ordinario». Quali sono le motivazioni principali dei suoi rilievi tecnico-giuridici? «Ritengo innanzitutto che esista una sproporzione notevole tra condotta e sanzione prevista. Tre anni di pena mi appaiono eccessivi».
È l’unico rilievo che muove al decreto del governo?
«No, il decreto contiene anche un regime di sanzione penale differenziata, su base regionale, che contrasta con il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. La materia penale è sottratta alla competenza delle Regioni, proprio perchè quelle norme devono avere uniformità su tutto il territorio nazionale. Si tratta di materia che il costituzionalista ha riservato alla competenza dello Stato centrale».
Ritiene, dunque, eccessivo il rigore del provvedimento contro chi scarica di tutto per le strade?
«Guardi, anche io censuro chi considera la strada uno sversatoio personale. A Procida, d’estate, ho visto scaricare intere suppellettili senza che nessuno potesse dire nulla. Ma, da costituzionalista, credo sia necessario graduare e proporzionare le sanzioni».
Pensa comunque che siano necessarie interventi penali a impedire l’invasione delle strade con rifiuti, senza rispettare orari o regole?
«Non guardo con sfavore a un intervento penale. Ma ribadisco la necessità che vada fatto rispettando i paletti previsti dalla nostra Costituzione e dai principi generali dell’ordinamento. Primo fra tutti, la proporzione tra condotta e sanzioni».
Insomma, rigore, ma con ragionevolezza?
«Certo, come sempre in materia giuridica. Del resto, uno dei principi generali dell’ordinamento giuridico è proprio la ragionevolezza. Ben vengano le sanzioni, Ben venga l’intervento statale in questa materia, ma teniamo sempre presente la cornice tecnico-giuridico in cui si opera».
Repubblica – 9/11/08
Protestano giuristi e magistrati "Quel decreto è incostituzionale"
E la Iervolino: assurdo che qui sia reato e a Roma no
Il presidente pd del quartiere di Pianura: "Invece io dico: finalmente torna la legalità"
Angelo Carotenuto
NAPOLI - Gli arresti no. Il sindaco si ribella. «Sono comportamenti da condannare, d´accordo. Ma non accetto che siano reati penali a Napoli e altrove no. Se abbandonare qui un materasso in strada non comporta la stessa pena che a Roma, non mi pare che siamo dentro i confini della Costituzione. La repressione va bene. Ma è cosa diversa dal reato. Tra una multa e la prigione c´è una bella differenza». Rosa Russo Iervolino è il primo sindaco di una città in cui scatta l´arresto per un mobile lasciato in strada. «In decenni trascorsi al Parlamento nella commissione Affari istituzionali, non avevo mai visto niente del genere».
Nel primo giorno in cui i rifiuti portano al carcere, la Iervolino spende la sua mattinata tra i bambini del quartiere Sanità. Dove la sua speranza di normalità si spegne in fretta. Colpa delle notizie da Pianura, San Giovanni, Poggioreale. Quanti sono, domanda. Vuol conoscere i dettagli, il sindaco di quei napoletani arrestati per aver abbandonato cartone e plastica lungo i marciapiedi. «Appena letto il decreto, con tutte le prudenze del caso, m´era già parso incostituzionale. Capisco appelli e sanzioni, ma gli arresti mi sembrano sproporzionati». Il punto, per i giuristi, sta nella specifica applicazione territoriale. Antonio Baldassarre, presidente emerito della Corte Costituzionale, dice che «non ci vuole molto per ravvisarne la illegittimità. Limitare l´arresto a una sola regione è una violazione dell´articolo 3 della Costituzione».
Se fosse esteso a tutta l´Italia, questo il ragionamento di Baldassarre, nulla da eccepire. «Faccio jogging ed è scandaloso trovare frigo e tv abbandonati al verde. Resta da vedere se i 3 anni e 6 mesi previsti vengono veramente scontati: da noi la punizione è teorica. Le leggi in Italia sono da Stato incivile; se la pena non viene effettivamente irrogata è un incentivo alla delinquenza». Valerio Onida, pure lui in passato massimo rappresentante della Consulta, aggiunge: «La limitazione territoriale è un problema. L´abbandono di un frigo o di un mobile arreca lo stesso pregiudizio all´ambiente in qualsiasi regione. Il fatto che in Campania ci sia un´emergenza rifiuti, mi sembra una considerazione debole. Se in una località ci fossero più furti che altrove, sarebbero giustificate pene più severe?».
Sono argomenti che ora riprendono le forti riserve già espresse dalla giunta nazionale dell´Anm. «È la prima volta nella storia d´Italia che viene prevista una norma di questo genere - le parole del segretario nazionale, Giuseppe Cascini - decideranno i tribunali se vi sono profili di incostituzionalità, ma i dubbi di conformità esistono». E Luca Palamara: «Le leggi devono rispondere a criteri di generalità e astrattezza, e devono valere per tutti». Giuseppe Narducci, pm della Procura di Napoli che ha indagato su Calciopoli, usa la formula "federalismo penale". «È la strada che si rischia di imboccare, se 5 milioni di persone si ritrovano davanti alla legge in condizioni diverse rispetto a quelle dei loro connazionali. Una china preoccupante».
La soddisfazione arriva dai quartieri. Fabio Tirelli è il presidente pd della municipalità Pianura, dove s´è registrato il primo arresto e dove a gennaio ci fu la rivolta che vede sotto accusa pure un assessore e un consigliere comunale. «È un segnale forte di ripristino della legalità sul territorio dopo quei fatti». A Pianura, come in altre periferie cittadine e nell´hinterland, abbandonare rifiuti ingombranti in strada rimane un´abitudine. «Gli arresti danno la speranza di poter vivere finalmente in un ambiente più sano, senza discariche a cielo aperto. Proseguiamo». Una linea che il Pdl locale benedice. Fabio Chiosi è il solo presidente di municipalità su 10 del centrodestra in città (a Posillipo). «Nulla di eccessivo, la situazione è emergenziale. Finalmente gli incivili capiranno. Le istituzioni collaborino col governo». E il capogruppo di Forza Italia in Comune, Ambrosino, dice di avere incorniciato il decreto dietro la sua scrivania.