Due video da Stoccarda: manifestazioni e voci pro e contro
Sabato 23 ottobre le manifestazioni pro e contro il progetto "Stoccarda 21". Con la videocamera nella città spaccata e divisa sul proprio futuro, ma prevalentemente in rivolta contro il tratto urbano del Tav
26 October, 2010
Video di Paolo Hutter e Simone Bauducco
Scene e interviste di Simone Bauducco (collaborazione Andreas Pichler)
La maggior parte dei tedeschi, nell'ultimo sondaggio, è favorevole a sospendere il progetto Stuttgart 21. Forse mai un conflitto urbano era diventato così centrale nella politica nazionale. Con la nostra videocamera nella città spaccata e divisa sul proprio futuro, ma prevalentemente in rivolta contro il tratto urbano del Tav. Questa la situazione che si sta verificando a Stoccarda, capoluogo della regione tedesca del Baden-Württemberg. Il pomo della discordia è rappresentato dal progetto “Stuttgart 21” che prevede la costruzione di un nuovo polo ferroviario per l’alta velocità nell’area centrale dello SchlossPark, autentico polmone verde della città. Tra gli alberi secolari che costeggiano i viali, da alcuni mesi i cittadini hanno piantato le tende e presidiano 24 ore su 24 la zona adiacente al cantiere.
Da quando sono partiti i lavori di demolizione dell’ala nord della vecchia stazione, riconosciuta come patrimonio architettonico, ogni lunedì decine di migliaia di cittadini si ritrovano lungo le recinzioni del cantiere. Montagsdemo, le hanno ribattezzate, per ricordare proprio quelle manifestazioni che ogni lunedì avvenivano di fronte al muro che divideva le due Germanie. Appendono messaggi, vignette satiriche e caricature del capo del governo regionale Mapuss, che più ha spinto per la costruzione di quest’opera.
Il progetto Stuttgart 21 viene presentato al pubblico per la prima volta nel 1994. L’obiettivo è la riconversione dell’attuale stazione dei treni in superficie - stazione di testa a 16 binari - in un polo sotterraneo passante a 8 binari. I lavori prevedono la costruzione di 16 gallerie per un totale di 33 chilometri per un costo complessivo di un miliardo di euro. A 15 anni di distanza, il progetto è rimasto identico, ma i costi ufficiali sono già quintuplicati e non accennano a fermarsi nel futuro prossimo.
Ma il progetto modificherà anche la geografia stessa della città: l’intera area in superficie che ospita attualmente i binari verrà trasformata in area commerciale e residenziale che potrà ospitare circa 11 mila persone. La trasformazione urbana amplierà il centro di Stoccarda del 40%.
Al centro delle critiche dei manifestanti vi è innanzitutto la questione economica. Le stime ufficiali del governo si sono rivelate al ribasso e sono cresciute con il tempo: oggi si parla di a circa 10 miliardi di euro. “Con la metà dei soldi - spiega un consigliere comunale dei Verdi, l’italo-greco Vittorio Lazaridis - si potrebbe rimodernare l’attuale stazione in superficie salvando così un edificio riconosciuto come patrimonio artistico ed evitando la cementificazione di una vasta area di parco”.
Ma non è solo la questione economica a destare preoccupazione.
“L’intera città di Stoccarda poggia su un terreno carsico, pieno di vuoti naturali - spiega Gabriella Segreto, giornalista della tv pubblica tedesca - inoltre il sottosuolo è ricco di fonti naturali: questa situazione potrebbe rappresentare un rischio durante la costruzione dei tunnel e nessuno sa quanti soldi ci vorranno per mettere in sicurezza i cantieri”.
L’alternativa dunque è quella di mantenere la stazione in superficie risparmiando dei fondi pubblici che potranno essere impiegati per migliorare le infrastrutture esistenti.
“Tutti i nodi vengono prima poi al pettine” spiega un italo-tedesco che da vent’anni abita a Stoccarda. Fin dall’inizio il governo centrale insieme alle ferrovie tedesche hanno mantenuto un alone di mistero sui costi e sulle implicazioni dello Stoccarda 21 senza preoccuparsi di consultare la popolazione locale. Così quando a fine agosto le ruspe hanno iniziato a demolire una parte dell’ala nord della vecchia stazione, la mobilitazione ha subito acquisito una dimensione popolare. I cittadini di Stoccarda si sono sentiti traditi dal governo centrale e hanno recuperato un’antica forma di protesta che veniva attuata contro il muro che divideva le due Germanie, la Montagsdemo. Ogni lunedì, da oltre due mesi decine di migliaia di cittadini si ritrovano nei pressi del muro per manifestare con i propri corpi il proprio dissenso verso questa grande opera. Un presidio permanente settimanale che si è allargato anche alla zona del parco dove ogni giorno diversi attivisti hanno piantato le tende e si sono accampati sugli alberi. Ed è proprio qui che tre settimane fa, durante una manifestazione pacifica lungo la recinzione del cantiere la polizia ha deciso di attaccare con idranti e spray al peperoncino i presidianti provocando oltre quattrocento feriti tra cui un uomo che rischia di perdere un occhio. Una mobiltazione che ha costretto il governo democristiano della regione ad aprire un tavolo di mediazione guidato dall’anziano ex-senatore della Cdu Heiner Geissler.
Ma la partita che si sta giocando a Stoccarda non riguarda solo il futuro della città, ma anche gli interi equilibri politici nazionali in vista delle prossime elezioni nel marzo 2011. Gli occhi dell’intera Germania sono puntati sui fatti legati a “Stuttgart 21”. Il progetto ha infatti messo in crisi i consensi alla maggioranza democristiana della regione spingendo i Verdi al massimo storico. Alle elezioni comunali del 2009, il partito ambientalista è stato il più votato. Se il trend dovesse mantenersi costante nei prossimi mesi, la guida della ricca regione del Baden-Württemberg cambierà colore e le conseguenze arriveranno fino a Berlino.