Bolzano, vietati pannelli solari su terreni aperti e aree verdi
La Giunta bolzanina ha introdotto delle restrizioni all'installazione di pannelli solari, allo scopo di prevenire impatti negativi sul paesaggio. I pannelli dovranno essere paralleli a tetti e facciate degli edifici e non potranno essere collocati su terreni aperti. Positivo il commento del ministro Galan, che pensa a provvedimenti analoghi su scala nazionale
27 October, 2010
La Provincia autonoma di Bolzano ha vietato l'installazione di pannelli fotovoltaici su terreni aperti e aree verdi, per evitare danni al paesaggio. «Vogliamo contrastare sul nascere questo possibile sviluppo del fotovoltaico in campo aperto – ha dichiarato Michl Laimer, assessore provinciale all'Urbanistica, all'Ambiente e all'Energia e “padre” del provvedimento – non vogliamo ritrovarci poi con un paesaggio danneggiato, come già successo in altri territori». Più nel dettaglio, la Giunta ha fornito anche indicazioni precise sulla posizione in cui dovranno essere collocati gli impianti: nelle zone residenziali, i pannelli potranno essere installati solo parallelamente a tetti e facciate, mentre nelle aree produttive (incluse quelle agricole) potranno essere fissati anche su supporti inclinati se posti su tetti piani o verdi, ma dovranno comunque essere paralleli sui tetti in pendenza. Ancora più severe le restrizioni per quanto riguarda i centri storici e gli edifici di valore, dove l’installazione di pannelli solari dovrà essere autorizzata dalla Ripartizione provinciale beni culturali.
Positivo il commento di Andreas Riedl, direttore della Federazione per la protezione dell’ambiente e della natura (un'associazione attiva sul territorio, ndr), per il quale la legge consentirà di evitare che fabbricati agricoli che dovrebbero essere costruiti solo come struttura di supporto ai pannelli fotovoltaici vengano invece utilizzati per scopi diversi. «Per il resto – ha dichiarato – non è necessario alcun parco fotovoltaico su siti vergini fino a che si sarà in grado di attrezzare decine di ettari di superfici in copertura di edifici industriali e commerciali». La decisione della giunta bolzanina potrebbe presto essere imitata dal governo nazionale. Il ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan ha infatti accolto con favore il provvedimento altoatesino, ipotizzando l'adozione di misure analoghe su scala nazionale. «Le sterminate distese di pannelli solari, i campi trasformati in centrali elettriche sono cose da industriali – ha commentato all'agenzia Ansa – e non del settore agricolo, che dovrebbe invece riappropriarsi della terra trovando il modo di creare energia in una misura più integrata al paesaggio ma anche alla propria storia e tradizione».