Detrazione fiscale, entro novembre la proposta del ministero per il 2011 (con aliquote diversificate)
Il sottosegretario del ministero dello Sviluppo Economico con delega all'energia, Stefano Saglia, annuncia che entro la fine del mese sarà pronta una proposta di proroga degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica in edilizia. Per ridurre l'impatto dell'agevolazione sull'erario, saranno probabilmente differenziate le aliquote della detrazione: il 55% per gli interventi col migliore rapporto tra costi e rendimenti energetici e aliquote inferiori per tutti gli altri
04 November, 2010
Il ministero dello Sviluppo Economico torna a parlare della possibilità di prorogare la detrazione del 55% per gli interventi di efficienza energetica in edilizia. Le indiscrezioni arrivano dal sottosegretario con delega all'energia, Stefano Saglia, che ha precisato che gli incentivi potrebbero essere mantenuti, ma con due aliquote diverse. Gli interventi in grado di assicurare il maggior risparmio energetico con costi contenuti sarebbero ancora incentivati con una detrazione del 55%, mentre gli altri passerebbero ad aliquote inferiori fino alla soglia del 36%. «Come ministero – ha dichiarato Saglia nel corso di un'intervista al Sole 24 Ore – puntiamo alla proroga, che s'inquadra nelle politiche per l'efficienza energetica, anche perché non possiamo dimenticare gli obblighi europei, che prevedono la riduzione dei consumi del 20% entro il 2020. Cerchiamo di farlo attraverso tre politiche: i certificati bianchi, gli standard per la certificazione energetica degli edifici e, naturalmente, il 55%».
Non è la prima volta che il sottosegretario auspica il prolungamento del bonus fiscale, ma a minacciare la “sopravvivenza” degli incentivi c'è, come sempre, l'elevato costo per i conti pubblici. A ben guardare, precisa però lo stesso Saglia, a fronte di costi iniziali sicuramente ingenti, il 55% si “ripaga” da solo, in parte attraverso il risparmio energetico ottenuto, e in parte grazie al giro d'affari che alimenta. «L'agevolazione – spiega il sottosegretario – ha prodotto investimenti per 11 miliardi e un mancato gettito per 6 miliardi, contro un incremento delle entrate di 3,2 miliardi e un risparmio in bolletta di 3 miliardi». Le spese sono quindi sostanzialmente recuperate grazie ai benefici economici garantiti dall'incentivo stesso, che, tra l'altro, consente di evitare le sanzioni che l'Unione europea comminerebbe all'Italia in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico.
L'ipotesi di differenziare le aliquote, comunque, punta proprio a ridurre il peso del provvedimento sulle casse dello stato. La sostituzione degli infissi, ad esempio, che sembra essere l'intervento preferito dagli italiani tra quelli incentivati, ha un rapporto tra costi e rendimenti energetici abbastanza alto (2,82 euro per kilowattora risparmiato, secondo le stime dell'Enea), mentre altre misure, come l'installazione di una caldaia ad alto rendimento (1,12 euro per kilowattora), garantiscono lo stesso risultato a un costo decisamente inferiore. La sostituzione degli infissi, dunque, sembra destinata a vedere ridotta l'aliquota detraibile, forse in maniera proporzionale alle dimensioni degli immobili da ristrutturare. Un'idea che, naturalmente, non piace all'associazione dei produttori di infissi (Uncsaal), che sottolinea come, a differenza di interventi di riqualificazione più onerosi, la sostituzione dei serramenti sia se non altro alla portata della maggior parte delle famiglie. La risposta definitiva a tutti gli interrogativi, in ogni caso, dovrebbe arrivare entro la fine di novembre, quando i tecnici del ministero dello Sviluppo Economico dovrebbero presentare la loro proposta per i nuovi incentivi.
Risparmio energetico, un decreto confermerà la detrazione del 55% - da Il Sole 24 ore del 03.11.2010