Green city, per ridurre i consumi delle città, ragionare su insediamenti urbani e non su singoli edifici
Nel corso di un convegno organizzato a Bologna da Ises e Rinnovabili.it, si è discusso dei consumi energetici delle città, che in Italia rappresentano circa un terzo del totale. La strategia vincente potrebbe essere quella di pensare in termini di "insediamenti urbani", introducendo criteri di un'economia di scala
05 November, 2010
Più di un terzo dei consumi energetici del nostro Paese è legato agli insediamenti urbani, che andrebbero progettati in modo più sostenibile, riorganizzando anche tutti i servizi connessi all’abitare, quali il trasporto di persone e merci e i servizi di produzione e distribuzione dell’energia. Questo è quanto emerso da “Green city, una sfida possibile”, il convegno organizzato a Bologna da Ises Italia e Rinnovabili.it, che ha visto la partecipazione non solo del mondo imprenditoriale, ma anche di quello istituzionale.
Tanti gli aspetti affrontati durante i lavori: dal ruolo della politica nelle strategie della sostenibilità urbana fino ad arrivare a quello della mobilità, degli incentivi e delle nuove frontiere tecnologiche nel settore delle rinnovabili. Il contesto delle politiche internazionali obbliga oramai l’edilizia a determinati standard energetici che vanno sempre più affinandosi, fino a prevedere che al 2020 debbano esistere solo i cosiddetti “nearly zero energy buildings”. All'apertura dei lavori da parte dei consiglieri di Ises Italia, Paolo Tabarelli De Fatis e Mauro Spagnolo, quest’ultimo anche direttore di Rinnovabili.it, hanno fatto seguito numerosi interventi finalizzati ad analizzare le attuali criticità degli insediamenti urbani e a individuare nuovi strumenti per diminuire i consumi delle città. Si è parlato, nel dettaglio, di smart grid e smart building, di come possa essere sostenibile la mobilità urbana e di quale sia il ruolo degli incentivi nella strategia della sostenibilità urbana, per poi scendere nei dettagli più tecnici, affrontando tematiche quali le applicazioni degli impianti geotermici su scala urbana, le nuove frontiere dell’integrazione solare in edilizia, l’innovazione dei componenti trasparenti degli edifici, la building automation, la certificazione energetica e quella ambientale.
L’approccio da privilegiare, secondo gli esperti intervenuti al convegno, è quello dell’insediamento urbano piuttosto che del singolo edificio. Questa diversa prospettiva potrebbe garantire un’economia di scala, permettendo di realizzare investimenti con risultati significativi in termini di benefici ambientali, ma tempi di ritorno ragionevoli. In questo modo sarà possibile, con investimenti finanziari ragionevoli, progettare e realizzare spazi urbani energeticamente autosufficienti ed efficienti, in cui edifici e mezzi di trasporto avranno consumi ridotti e un minor impatto sull'ambiente.
"Solo attraverso un’attenta progettazione sostenibile che riguardi metodiche, sistemi, tecnologie e materiali - ha concluso Mauro Spagnolo - si potranno raggiungere risultati soddisfacenti”. Strumenti di progettazione che sono già stati utilizzati con successo in città come Amburgo e Stoccolma e che, in Italia, hanno guidato l’elaborazione del Masterplan per la città di Roma messo a punto da Jeremy Rifkin.
Green City, la città del futuro è una sfida possibile - da Rinnovabili.it del 29.10.2010