Emergenza, i rifiuti di Napoli via dalla città
Dei rifiuti di Napoli si faranno carico le province di Avellino, Caserta e Salerno, per un tempo limitato. Toscana ed Emilia mettono a disposizione gli impianti di biomassa, mentre l’Andalusia sembra interessata a ricevere, dietro pagamento, la frazione umida. Insomma, Napoli da sola non ce la fa e come sempre chiede aiuto all’esterno
15 November, 2010
Taverna del Re è satura, a Terzigno i cittadini non vogliono più conferimenti nella discarica ex cava Sari. Così Napoli chiede aiuto alle province, alle altre regioni, all’estero. Un salto indietro di due anni. Prima erano i treni per la Germania, poi i carichi di organico verso Puglia e Sicilia, dopo sono diventati gli aiuti della Calabria. Ci hanno pensato più volte anche le altre province della Campania a farsi carico dei rifiuti di Napoli, l’ultima risale a meno di un mese fa. E la storia si ripete. Napoli non sa più dove mettere l’immondizia e chiede solidarietà, che puntualmente è arrivata, ma è una solidarietà con data di scadenza e che si vende a caro prezzo.
Con un piano che dovrebbe durare circa 10 giorni, le province campane, esclusa quella di Benevento, accoglieranno parte dei rifiuti di Napoli. Nel frattempo, si sono concluse trattative con la Toscana e l’Emilia, mentre sono ancora in corso quelle con l’Andalusia.
Caserta
Domenico Zinzi, presidente della provincia di Caserta, ha accettato di ricevere 1500 tonnellate di frazione organica proveniente dagli Stir di Caivano e Giugliano. 300 tonnellate al giorno per un massimo di cinque. In cambio, circa 2000 tonnellate di secco trito vagliato, attualmente depositate nello Stir di Santa Maria Capua Vetere, verranno inviati e bruciati nell’inceneritore di Acerra, per una massimo di 10 giorni. Zinzi ha accettato la deroga alla provincializzazione della gestione dei rifiuti, anche a patto che il consorzio Napoli Caserta venga scisso, che vengano, in quattro mesi, sbloccati dalla provincia di Napoli, i 14 milioni di euro di credito che quest’ultima ha con quella di Caserta e che venga costruito un impianto di compostaggio a San Tammaro.
Avellino
La provincia di Avellino si farà carico di 1500 tonnellate di organico, per liberarsi del secco che attualmente si trova nello Stir di Pianodardine.
Salerno
300 tonnellate di umido per 5 giorni andranno allo Stir di Battipaglia.
Benevento
Nessuna disponibilità del Sannio a ricevere i rifiuti del napoletano. Con queste parole, Aniello Cimitile, presidente della provincia di Beneveno, ha detto no all’arrivo di “monnezza” da Napoli. Una delle ragioni è che la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte necessita, in questo momento, di interventi strutturali e non può accogliere quantità eccessive di rifiuti.
Gli aiuti fuori regione
Si è concluso l’accordo con Toscana ed Emilia, che metteranno a disposizione i loro impianti di bio massa. Il 16 novembre partirà il primo stock di frazione umida.
Gli aiuti esteri
È in fase di trattative l’accordo con l’Andalusia. Il tentativo è quello di stabilire l’invio di umido per almeno un anno, al costo di 100 euro a tonnellata.