Rifiuti Napoli: non si sa dove sversare e non ci sono soluzioni
Tra qualche giorno scatta la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti e nel frattempo si aggrava la situazione dei rifiuti in Campania. La crisi si è accentuata per l'impossibilità di trovare una soluzione alla mancanza di nuovi siti dove smaltire i rifiuti - da LiberoReporter.it del 15.11.2010
16 November, 2010
Ferdinando Pelliccia
NAPOLI - Tra qualche giorno scatta la Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, lanciata quest'anno dal 20 al 28 novembre. Nel frattempo si aggrava la crisi dei rifiuti in Campania. Gli impianti di smaltimento nella regione sono quasi al collasso e nel frattempo, di soluzioni alternative non vi è alcuna traccia. Tutto questo comporterà che nelle prossime settimane la situazione peggiorerà e sarà ancora più critica. La crisi è iniziata a Napoli e poi si è lentamente estesa a tutta la sua provincia. Nel solo capoluogo campano sono migliaia le tonnellate di spazzatura che restano, non raccolte, a terra nelle strade. Oggi si sono registrate anche delle proteste da parte di cittadini contro la mancata raccolta dei rifiuti in città. Provincia e Regione mostrano di non sapere più come affrontare la crisi o per lo meno quali decisioni assumere per avviare il ciclo dello smaltimento dei rifiuti prodotti a Napoli e nella sua provincia. Domani a Napoli arriva la Commissione ecomafie presieduta dall`on. Gaetano Pecorella per ascoltare il procuratore della Repubblica di Napoli, il sindaco di Napoli, l’assessore regionale all’ambiente e il presidente della provincia. La crisi si è accentuata per l’impossibilità di trovare una soluzione alla mancanza di nuovi siti dove smaltire i rifiuti. A tutto questo poi, si associa anche il fatto che tra comuni, Regione e Provincia stanno sorgendo forti tensioni. Mentre i rifiuti marciscono nelle strade e su centinaia di autocompattatori carichi, ma che non hanno dove andare a sversare il loro carico. Si sta facendo strada l’ipotesi di trasferire all'estero i rifiuti. Si sono resi disponibili Spagna e Germania. L’ipotesi potrebbe essere un’alternativa alla mancanza di discariche nella regione. Però, la soluzione non è immediata in quanto per far partire un treno di rifiuti ci vuole anche un mese. Si ritornerebbe di fatto ad una soluzione già sperimentata in passato, ma criticata per gli alti costi. Però, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro ha annunciato che la Spagna è pronta a ricevere anche via mare carichi di frazione umida tritovagliata. In questo caso i tempi si ridurrebbero a qualche settimana. L’inquilino di piazza Matteotti ha anche annunciato la firma di un'intesa con la regione Emilia Romagna. Nella regione a partire da oggi e fino a marzo 2011, saranno inviate ogni giorno 400 tonnellate di frazione umida tritovagliata. Questa soluzione dovrebbe dare per lo meno un po’ di respiro agli Stir, gli impianti di stoccaggio della frazione organica stabilizzata che ormai sono saturi. Sono già fermi quelli di Giugliano e Tufino. A breve lo saranno anche quelli di Caivano e Battipaglia che hanno i depositi dove viene stoccato l’umido quasi saturi perchè non è possibile smaltirlo. La situazione è praticamente precipitata nell’ultima settimana dopo la chiusura del sito di stoccaggio di Taverna del Re a Giugliano (NA) e della discarica di Terzigno nel vesuviano. Taverna del Re è ormai satura. Nell'impianto sono state sversate tutte le 10mila tonnellate di rifiuti provenienti da Napoli come previsto dall'ordinanza firmata il 27 ottobre scorso dal presidente della Provincia di Napoli Cesaro per cercare di dare un po’ di respiro alla città partenopea. A Terzigno invece, con un’ordinanza il sindaco Domenico Auricchio ha sospeso gli sversamenti in Cava Sari impedendo di fatto agli autocompattatori dei 18 Comuni della 'Zona rossa' di sversare nella discarica. Venendo meno all’accordo siglato a fine ottobre con l’allora capo della Protezione civile, Guido Bertolaso e alla presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Un accordo che consentiva di sversare, in cava Sari unicamente ai 18 comuni dell'area vesuviana. Il primo cittadino di Terzigno ha motivato la sua decisione spiegando che i cittadini della zona sono ormai esasperati per il cattivo odore che continua a provenire dalla discarica e per il fatto che le analisi sulle falde acquifere eseguite nei pressi della discarica hanno rivelato la presenza di materiali ferrosi e cancerogeni. Contro questo provvedimento il presidente della Provincia di Napoli, a cui spettano le competenze della gestione dei rifiuti, ha annunciato un ricorso al Tar. Attualmente l'unica discarica dove è possibile conferire i rifiuti di Napoli è quella di Chiaiano, in cui però, se ne possono sversare al massimo 700 tonnellate al giorno. La città di Napoli però, ne produce 1200 al giorno. La scorsa settimana un po’ di respiro era giunto dalla disponibilità ad accogliere alcune migliaia di tonnellate di rifiuti del napoletano da parte delle province di Caserta, Avellino e Salerno. L’offerta poi, si è rivelata vana in quanto la spazzatura continua a restare non raccolta per le strade. Un’altra buona notizia è giunta dal presidente della Provincia. Cesaro ha annunciato che i tempi di realizzazione del termovalorizzatore di Napoli est saranno ridotti e pertanto al massimo entro sei mesi saranno avviati i lavori che dovrebbero essere ultimati entro il 2014. Nel frattempo oggi il tavolo tecnico istituzionale di consultazione permanente sul ciclo integrato dei rifiuti in Campania ha sottoscritto all'unanimità un documento in 9 punti da sottoporre al governo, in vista dell'approvazione del decreto legge sull'emergenza rifiuti in Campania prevista per domani in CdM. Tra i punti condivisi, la cancellazione dei siti di Valle della Masseria, Andretta e Cava Vitiello dalla legge 123 e l'impegno a realizzare entro sei mesi in provincia di Napoli impianti di smaltimento finale che rispondano alle esigenze del territorio. Nel frattempo scoppia lo scontro Stefano Caldoro e Rosa Russo Iervolino. “Per risolvere l'emergenza rifiuti in Campania il presidente della Regione, Stefano Caldoro usi poteri di ordinanza e autorizzi ad andare nelle altre province”. Sono queste le parole con cui il sindaco di Napoli, Rossa Russo Iervolino ha tirato in ballo il governatore della Campania. Immediata la replica di Caldoro. “La Regione è pronta a intervenire subito, non appena ci saranno le condizioni previste dalla legge”.