Il Piano regionale rifiuti spedirà la spazzatura di Roma nelle discariche delle altre province laziali?
Secondo le prime indiscrezioni sul Piano regionale rifiuti che la Giunta della Regione Lazio approverà a giorni, saranno le nove discariche presenti nelle altre province laziali a dover accogliere i rifiuti prodotti nella capitale. Non sarebbero previsti, invece, nuovi impianti di trattamento, perché la Regione prevede di ottenere un forte calo della produzione dei rifiuti. E mentre Alemanno invoca «norme chiare e realistiche», le Province avvertono: «No ai rifiuti romani»
18 November, 2010
Le nove discariche già attive sul territorio laziale dovrebbero ospitare i rifiuti che adesso finiscono a Malagrotta. Sarebbe questa, secondo le anticipazioni pubblicate dal quotidiano La Repubblica, la strada indicata dal nuovo Piano regionale dei rifiuti che la Giunta della Regione Lazio discuterà nei prossimi giorni. Ognuno degli impianti, dislocati in tutte le province, dovrebbe dunque accogliere una parte della spazzatura prodotta ogni giorno dalla capitale, così da consentire la molte volte rinviata chiusura dell'invaso di Malagrotta.
Il quotidiano sostiene inoltre che il Piano, elaborato dall'assessore regionale Pietro Di Paolo, prevede ambiziosi obiettivi in materia di prevenzione a monte della produzione dei rifiuti: entro il 2013, gli scarti organici dovrebbero infatti diminuire del 7%, il vetro del 20% e i rifiuti cartacei del 3%. I flussi dei rifiuti e l'assetto degli impianti sono stato concepiti proprio sulla base di queste stime, che appaiono però molto ambiziose. La tendenza attuale, infatti, vede un aumento complessivo della produzione dei rifiuti del Lazio intorno all'1,3% annuo. Per invertire il trend, e raggiungere gli impegnativi target del Piano, le misure da adottare prevedono la riduzione delle stoviglie usa e getta in scuole, uffici pubblici, ospedali e aziende private, la raccolta e il recupero di cibi prossimi alla scadenza dalle mense, l'aumento dei riuso degli ingombranti. Il Piano, dunque, punterebbe all'autosufficienza della regione per l'intero ciclo dei rifiuti, facendo affidamento alle discariche e agli impianti di trattamento già esistenti. Solo come estrema ratio, infatti, sarebbe prevista la costruzione di nuovi impianti di smaltimento.
In attesa che le indiscrezioni sul nuovo Piano rifiuti vengano smentite o confermate dalla Giunta regionale, non sono mancate le reazioni politiche. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha subito messo in guardia dal rischio di “eccessivo ottimismo” nella pianificazione. «Dal Piano rifiuti della Regione – ha dichiarato – ci aspettiamo norme chiare e realistiche: non c'è niente di peggio delle utopie, che rischiano di generare danni come quelli che abbiamo visto in Campania». Il riferimento, evidentemente, è ai severi obiettivi di riduzione della produzione a monte che, se saltassero, metterebbero in crisi l'intero ciclo di gestione dei rifiuti. Alemanno, in ogni caso, auspica che l'imminente approvazione del documento consenta di individuare un sito alternativo alla discarica di Malagrotta entro la fine dell'anno. Le altre Province del Lazio, intanto, non sembrano intenzionate ad accogliere, all'interno delle proprie discariche, i rifiuti provenienti dalla capitale. Prima di conoscere il testo definitivo del Piano rifiuti, infatti, gli assessori provinciali competenti hanno escluso questa possibilità, precisando che in un recente incontro con l'assessore Di Paolo non si era parlato di una eventualità del genere.
Regione, ecco il piano rifiuti. Roma userà le discariche del Lazio - da La Repubblica del 17.11.2010