Malagrotta, la replica di Cerroni: «Il certificato antincendio non era necessario»
Secondo il presidente del consorzio che gestisce il gassificatore posto sotto sequestro dal Noe, le accuse della magistratura non starebbero in piedi. Gli investigatori, intanto, estendono gli accertamenti a tutti gli impianti del Lazio
12 November, 2008
Nel giorno in cui il gassificatore di Malagrotta, sottoposto nei giorni scorsi a sequestro preventivo per irregolarità nelle misure antincendio - doveva essere inaugurato, l’avvocato Manlio Cerroni, 84enne presidente del Colari (Consorzio laziale rifiuti) che gestisce discarica e gassificatore, orologi replica omega nonché proprietario di una parte dell’area interessata, lancia la sua controffensiva: «Non ero tenuto ad avere il certificato antincendio – risponde a chi gli chiede spiegazioni sulla vicenda giudiziaria che ha portato al sequestro del gassificatore – perché l´impianto non era ancora a regime, ma in preesercizio». Cerroni nega senza mezzi termini anche le responsabilità della decisione di costruire l’impianto in un’area ad alta concentrazione di stabilimenti inquinanti: «Erano l´allora presidente della Regione Lazio Francesco Storace e l´assessore Marco Verzaschi che dovevano valutare, che dovevano controllare. Loro mi hanno dato l´autorizzazione: che c´entro io?». Secondo l’avvocato, comunque, nonostante il sequestro del gassificatore, la capitale non rischia di finire sommersa da cumuli di spazzatura. A dargli questa certezza cristallina, la convinzione di poter continuare a sversare a oltranza i rifiuti a Malagrotta: «Finché campo – dichiara Cerroni - io gli faccio mettere i rifiuti in discarica ancora per 200 anni».
Intanto, il comitato dei residenti, che da sempre dà battaglia alla discarica e al gassificatore, continua a chiedere, per bocca del presidente Sergio Apolloni «una valutazione di impatto ambientale complessiva dell´area e un riesame di tutte le procedure e le autorizzazioni legate al gassificatore ». In attesa di nuovi sviluppi sulla vicenda, è trapelato che gli investigatori del Noe (Nucleo operativo ecologico dei carabinieri) stanno passando al setaccio tutti gli impianti del Lazio e tutti gli atti della struttura commissariale che ha gestito la fase dell´emergenza, chiusa formalmente lo scorso 30 giugno.
L'attacco di Cerroni: "L'ok a Malagrotta? Rivolgetevi a Storace" - da La Repubblica del 13.11.2008
E ora finisce sotto inchiesta l'intero sistema rifiuti nel Lazio - da La Repubblica del 13.11.2008
Il comunicato stampa del "comitato Malagrotta"