Sacchetti di plastica alla fine? I punti di vista a confronto nel convegno organizzato da Legambiente che lancia anche un referendum simbolico
Continua il dibattito sullo stop ai sacchetti di plastica. A Milano un confronto nell’ambito della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. L’assessore regionale lombardo Daniele Belotti a Eco dalle Città: rivalutare le vecchie abitudini come la vecchia sporta riutilizzabile. E Davide Bazzini, del Comune di Torino dichiara: andiamo avanti con la sperimentazione del divieto di utilizzo dei sacchetti di plastica. Intanto Legambiente lancia il referendum “Vota il sacco”. Gli exit-poll del referendum simbolico di Legambiente
25 November, 2010
Ovidio Diamanti
Valerio Mingarelli
Sacchetti di plastica addio. Dal 1° gennaio 2011, lo stabilisce la legge, non sarà più possibile mettere in commercio sacchetti di plastica usa e getta. Una svolta epocale, fortemente voluta da Legambiente con la petizione “Stop ai sacchetti di plastica” che ha raccolto 100 mila firme in tutto lo Stivale. Ora, l’associazione si appresta a promuovere il referendum tra i consumatori che saranno chiamati a indicare la preferenza (la campagna si intitola “Vota il sacco”) tra le borse della spesa riutilizzabili, i sacchetti di carta o quelli di bio-plastica da usare al posto delle vecchie sporte che finiranno in soffitta.
Di tutto questo se n’è parlato a Milano in un convegno promosso da Legambiente dal titolo “Il sacchetto di plastica è alla fine: posizioni a confronto”, inserita nell’ambito della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti. In Italia, secondo i dati in possesso dei promotori della giornata, si consumano 20 miliardi di sacchetti di plastica all’anno: un dato che ci porta a essere la maglia nera nel Vecchio continente, dove se ne consumano 100 miliardi all’anno complessivamente. Secondo Legambiente, se si sostituissero con 10 sporte riutilizzabili i 300 sacchetti di plastica che ogni italiano consuma annualmente, verrebbero risparmiate 180 tonnellate di petrolio e si eviterebbero al nostro ambiente altre e tante tonnellate di CO2.
Ma la situazione è ancora incerta: Unionplast, l’associazione industriale di produttori della plastica, ha chiesto di recente al Parlamento una proroga per l’utilizzo dei sacchetti di plastica per non creare repentine complicazioni a un segmento industriale che dà lavoro a oltre 4 mila persone in Italia. Legambiente però si è rivolta al ministro per l’Ambiente e il Territorio Stefania Prestigiacomo per far sì che il provvedimento venga blindato.
“Non si può abbassare la guardia – è il parere di Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente Onlus – e il governo non deve cedere su questo fronte. I cittadini, la petizione lo ha dimostrato, sono d’accordo con questa svolta. E tanti altri vanno coinvolti e informati adeguatamente”.
Anche l’assessore regionale al Territorio e all’urbanistica Daniele Belotti è intervenuto al convegno. "Il cittadino lombardo ha un'alta coscienza ambientale - ha detto Belotti - e saprà rivalutare vecchie abitudini, come la vecchia sporta riutilizzabile: a volte, come in questo caso, si può migliorare il futuro guardando al passato. Siamo disponibili a valutare con gli operatori del settore un periodo transitorio, ma non siamo disposti ad accettare una proroga, che, tra l'altro, non compete a noi ma al Governo nazionale. Una volta valutata l'opportunità di prevedere un breve periodo transitorio, - ha detto l'assessore - per lo più per smaltire le scorte, dovremo confrontarci con i produttori dei sacchetti più che con la grande distribuzione, che in buona parte si è già mossa anticipando la legge. Ma una cosa è certa: non si torna indietro”.
Di certo non sembra intenzionato a tornare indietro il Comune di Torino, rappresentato da Davide Bazzini che ha ricostruito la “storia” della decisione di mettere al bando i sacchetti di plastica. L’Unionplast ha fatto ricorso al Tar contro la delibera comunale ma il Comune di Torino, ha detto Bazzini a Eco dalle Città, va avanti con la sperimentazione che finora ha dato risultati positivi. Insieme a Torino sono almeno 150 i comuni che hanno detto stop al sacchetto di plastica. Carlo Montalbetti, direttore generale del Comieco, ha invece messo in evidenza la necessità di puntare sulla forte collaborazione tra grande distribuzione e consorzi per contribuire a ridurre l’utilizzo delle borse di plastica.
Nel corso del convegno si è parlato anche di buone pratiche. Il coordinatore ambientale di Ikea Italia Alberto Celotto. “Noi siamo stati un po’ i precursori dell’eliminazione dei sacchetti di plastica: da oltre un anno e mezzo infatti alle nostre casse si può scegliere tra la capiente sporta di carta o agli ormai famosi borsoni impermeabili di colore blu, realizzati con materiali biodegradabili ma che comunque i nostri clienti sono soliti conservare per riutilizzarli anche in occasioni diverse dagli acquisti presso i nostri punti vendita”.
Il Responsabile Acquisti e Tutela ambientale Imballi Coop Italia Ulisse Pedretti. “Coop è partita più di due anni fa con l’eliminazione dei sacchetti di plastica in alcune zone del paese. Coop Nordest e Coop Adriatica ad esempio utilizzano sacchetti di bio-plastica dall’inizio del 2009. Per quanto riguarda Coop Centro Italia, a giugno 2010 sono state date gratuitamente a tutti i soci Coop borse riutilizzabili fatte con materiali biodegradabili. Stando ai nostri rilevamenti, la nostra clientela ha risposto molto bene”.
Parte “VOTA IL SACCO!” il referendum no shopper: si vota su www.puliamoilmondo.it, www.legambiente.it e nel week end in tante piazze d’Italia
Il parere dell'assessore regionale lombardo Daniele Belotti
Il parere di Davide Bazzini del Comune di Torino
Il parere di Carlo Montalbetti, direttore generale del Comieco
Legambiente: 73% degli italiani preferisce sportina riutilizzabile - Comunicato stampa Legambiente del 28.11.2010