Imballaggi in plastica: dal 1° luglio 2011 diminuisce il contributo ambientale
Dal 1° luglio 2011, il Contributo Ambientale Conai (CAC) versato da produttori e utilizzatori di packaging in materiale plastico, sarà ridotto di 20 euro, passando così da 160 euro a 140 euro a tonnellata. A luglio 2010, grazie ad un miglioramento delle condizioni di mercato, il contributo era già stato ridotto dopo due incrementi nel 2009. Il commento di Gianluca Bertazzoli, responsabile comunicazione del Consorzio Corepla
29 November, 2010
Il CdA del Consorzio Conai ha approvato la proposta avanzata da Corepla. Dal 1° luglio 2011, il Contributo Ambientale Conai (CAC) versato da produttori e utilizzatori di packaging in materiale plastico, sarà ridotto di 20 euro, passando così da 160 euro a 140 euro a tonnellata. E' stata infatti accolta dal CdA Conai, il 25 novembre scorso, la proposta di riduzione avanzata dal Consorzio della filiera plastica, Corepla.
Si tratta della quarta variazione in meno di due anni: nel gennaio 2009 era stato aumentato da 72,30 a 105 euro e, nel luglio dello stesso anno, ulteriormente incrementato a 195 euro per sanare lo squilibrio finanziario nei conti di Corepla. A luglio di quest'anno, grazie ad un miglioramento delle condizioni di mercato, era stato ridotto a 160 euro a tonnellata.
Il Contributo ambientale, stabilito da Conai e dai Consorzi di filiera in modo differenziato per ciascun materiale, serve a finanziare la raccolta differenziata, il recupero e il riciclaggio dei rifiuti di imballaggio.
Eco dalle Città ha raccolto il commento di Gianluca Bertazzoli, Responsabile Comunicazione del Consorzio Corepla.
Dott. Bertazzoli, a luglio 2010 il contributo ambientale richiesto ai produttori di imballaggi in plastica era già sceso da 195 a 160 euro a tonnellata, e ora CONAI ha accettato la proposta del Consorzio Corepla di ridurre ancora l’importo di 20 euro, portandolo a quota 140 euro dal 1° luglio 2011. Quali sono le ragioni di questo ulteriore ribasso?
Prima di tutto bisogna spiegare perché invece la cifra era salita nel 2009, passando da 72 a 105 euro a tonnellata e poi ancora da 105 a 195 euro a distanza di pochi mesi. L’aumento era stato un passo obbligatorio per evitare il fallimento del Consorzio, che aveva un buco di 50 milioni di euro, causato principalmente dalla crisi economica, che aveva portato il crollo delle quotazioni delle materie prime seconde, e anche dal boom della raccolta differenziata nel 2008.
Grazie all’afflusso di liquidità recuperato in seguito all’aumento del contributo e al miglioramento delle quotazioni di mercato per le materie prime seconde, i conti del Consorzio sono stati risanati e già a luglio dello scorso anno è stato possibile effettuare la prima riduzione. Oggi, in base alle previsioni sull’andamento del mercato per i prossimi tre anni, all’andamento previsto per la raccolta differenziata in seguito agli accordi ANCI-CONAI, e infine al bilancio del Consorzio, abbiamo ritenuto ragionevole poter ridurre nuovamente il contributo, portandolo a 140 euro a tonnellata. In questo modo si evita un rischioso accumulo di capitale e allo stesso tempo il Consorzio provvede a garantirsi un certo margine di sicurezza che impedisca altri crolli.
Per ora le reazioni alla manovra sono state positive?
Sì, anche perché quando si tagliano le richieste di contributo non ci sono mai problemi. Ma va detto che il rapporto con le imprese è sempre stato costruttivo; i produttori sanno che stiamo svolgendo un lavoro importante per conto loro e che facciamo tutto quanto è in nostro potere per venire incontro alle loro esigenze. Quando è stato necessario richiedere un importo maggiore lo abbiamo fatto, e ora che il bilancio è risanato il contributo può scendere di nuovo, compatibilmente con la situazione economica del mercato.
Plastica, nuova diminuzione del contributo ambientale - Comunicato stampa Conai del 30.11.2010