Rinnovabili, il Consiglio dei ministri approva il decreto che recepisce la direttiva europea
La bozza di provvedimento, che ora dovrà ottenere il via libera delle commissioni parlamentari, introduce una serie di novità nel meccanismo di incentivi per le rinnovabili. Il testo recepisce la direttiva europea in materia energetica e reintroduce l'obbligo della certificazione energetica per gli edifici da vendere o affittare
30 November, 2010
Il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare (per l’invio ai pareri della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari) il testo del decreto legislativo che recepisce la direttiva 2009/28/CE in materia di promozione dell’energia da fonti rinnovabili al 2020. il termine ultimo per il recepimento della direttiva sarebbe scaduto il prossimo 5 dicembre. Lo schema di decreto mantiene l'obiettivo generale che prevede di portare la produzione di energia da rinnovabili al 17% entro il 2020, precisando, per quanto riguarda il settore dei trasporti, che tra dieci anni l'energia "verde" dovrà assicurare almeno 10% del consumo finale di energia dell'intero comparto.
Diverse le novità introdotte col nuovo sistema di incentivi, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2013: per gli impianti di piccola taglia (fino a 10 megawatt) gli incentivi saranno fissati con un meccanismo a tariffa fissa, mentre per quelli di potenza maggiore le tariffe incentivate saranno stabilite attraverso delle aste al ribasso. La ripartizione per potenza degli impianti nelle intenzioni del governo dovrebbe dare, secondo una nota del ministero dello Sviluppo Economico, “maggiori certezze ai piccoli investitori e stimolare comportamenti più efficienti tra i più grandi”. I nuovi incentivi onnicomprensivi, in ogni caso, dovrebbero mandare in pensione i Certificati verdi. La nuova normativa blocca inoltre la possibilità di pagare incentivi all'energia importata, anche se prodotta da fonti rinnovabili: “Lo schema di decreto – prosegue il comunicato - apporta chiarezza in merito ai certificati di origine dell'elettricità prodotta da fonti rinnovabili, che non potranno più essere utilizzati ai fini del raggiungimento degli obiettivi nazionali di sviluppo delle fonti rinnovabili”.
Vengono inoltre definite le nuove regole in materia di informazioni e monitoraggio degli obiettivi previsti dal Piano di azione nazionale per le rinnovabili varato lo scorso giugno. Entro sei mesi dall'entrata in vigore del decreto, il Gse (Gestore dei servizi energetici) dovrà realizzare un portale dedicato nel quale avranno spazio le informazioni sugli incentivi nazionali per le rinnovabili, ma anche aggiornamenti su buone pratiche, procedimenti autorizzativi adottati dalle singole regioni e notizie utili per tutti i portatori di interessi del comparto. Il provvedimento introduce anche delle semplificazioni in materia di autorizzazioni: secondo l’articolo 6 della bozza, “Per l’attività di costruzione ed esercizio degli impianti […] la Denuncia di inizio attività è sostituita dalla denuncia di impianto alimentato da energia rinnovabili – Dire”. Questa nuova procedura semplificata si applica agli impianti fino ad oggi assoggettati a Dia edilizia e a quelli fino ad 1 megawatt di potenza. Novità anche per quanto riguarda riguarda gli edifici di nuova costruzione, per i quali viene introdotto l’obbligo “di integrazione delle fonti rinnovabili”, che vale anche per gli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni rilevanti . I progetti più ecosostenibili potranno anche ottenere un aumento di cubatura: “I progetti di edifici di nuova costruzione e di ristrutturazioni rilevanti che assicurano una copertura dei consumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento in misura superiore di almeno il 30% rispetto ai valori minimi obbligatori […] beneficiano in sede di rilascio del titolo edilizio di un bonus volumetrico del 5%”.
Ancora, il provvedimento regolamenta il sostegno per la produzione da biomasse e per il biometano immesso nella rete, oltre a introdurre un fondo a favore dello sviluppo dell’infrastruttura per il teleriscaldamento e il teleraffreddamento e incentivi per la produzione di energia termica da piccoli impianti. Prevede ancora il potenziamento del sistema dei cosiddetti certificati bianchi e premi per gli interventi di risparmio energetico compiuti dai consumatori finali. L’articolo 11 della bozza di decreto, infine, reintroduce l'obbligo della certificazione energetica degli edifici sottoposti a compravendita o locazione (aspetto che proprio in questi giorni era costato all'Italia un richiamo dall'Unione europea). Lo schema di decreto dovrà ora essere sottoposto al vaglio dalle commissioni parlamentari.
Energia. Cdm approva decreto legislativo su rinnovabili - Comunicato stampa Legambiente del 30.11.2010