Smog, in arrivo Dl su Pm10: divieti e incentivi per evitare multe Ue
Il governo sta pensando a misure per la lotta al particolato che riguardano i mezzi trasporto merci e pubblico in 13 regioni. I provvedimenti sarebbero contenuti in un decreto legge che reca "misure straordinarie e urgenti in materia di emissioni Pm10 e di ossidi di azoto" - da Il Velino del 29.11.2010
30 November, 2010
A. Sperandio, I.Proietti, O.Meridio
Giro di vite nella lotta allo smog per evitare multe salate da parte di Bruxelles fino a un miliardo di euro. E’ questo l’intento del decreto legge a cui il governo sta lavorando e che reca “misure straordinarie e urgenti in materia di emissioni Pm10 e di ossidi di azoto”. Un provvedimento predisposto dal ministero dell’Ambiente che stabilisce divieti e incentivi (da applicare entro 180 giorni dall’entrata in vigore) per l’acquisto di mezzi di trasporto merci e per trasporto pubblico più puliti; e che stabilisce sanzioni in caso di mancato rispetto delle indicazioni previste dal testo. La bozza dello schema di decreto legge che il VELINO ha visionato prevede divieti e limitazioni per i mezzi di trasporto merci superiori alle 3,5 t più inquinanti di classe da Euro 0 a Euro 3: potranno circolare solo nelle ore notturne (dalle 23 alle 7), a meno che non sia installati filtri antiparticolato. Non è invece prevista alcuna limitazione quando i veicoli abbiano prestazioni almeno pari agli Euro4. Stesso discorso per alcune tipologie di mezzi impiegati nel trasporto passeggeri urbano o extraurbano sia da società pubbliche che partecipate o private.
Il territorio a cui si applica il provvedimento riguarda i comuni (la cui lista va aggiornata con cadenza annuale con decreto del ministero dell’Ambiente, sentito quello delle Infrastrutture e d’intesa con la Conferenza unificata) situati in 13 regioni nelle quali è stato superato per tre anni consecutivi il valore delle Pm10. Tra le città coinvolte Napoli, Roma, Torino, Firenze, Bologna, Bari, Verona e Palermo. A copertura delle misure è prevista, tra l’altro, la creazione di un Fondo di 160 milioni di euro per la sostituzione dei veicoli più inquinanti e per l’acquisto di filtri anti-particolato attraverso il finanziamento con prestito agevolato. Per l’acquisto di filtri anti smog per i veicoli di enti pubblici o di società partecipate è previsto inoltre uno stanziamento straordinario di 140 milioni a carico del ministero dell’Ambiente. Gli incentivi coprono fino al 40 per cento delle spese per l’acquisto e l’installazione dei dispositivi e comunque fino a 2.500 euro.
Il provvedimento nasce anche per porre riparo alla procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea per il superamento delle Pm10 registrato a partire dal 1 gennaio 2005 in oltre cinquanta zone del territorio nazionale, ubicate in quindici tra regioni e province autonome. Il 29 gennaio 2009 l’Italia ha ricevuto, infatti, una lettera formale di messa in mora da parte di Bruxelles, mentre il 7 maggio di quest’anno la Commissione ha proseguito la procedura emanando il parere motivato sulla base del quale, in caso di condanna da parte della Corte di Giustizia Ue, si avrebbe una sanzione che potrebbe oscillare da cento milioni a oltre un miliardo di euro. La deroga richiesta dal nostro paese nel gennaio 2009, basata sui piani di risanamento adottati delle regioni, non è stata infatti considerata sufficiente (è stata infatti accolta solo parzialmente) ad assicurare il rispetto dei valori limite entro i termini stabiliti per la deroga, e per questo l’Italia si è impegnata con la Commissione europea ad integrare i piani con misure di carattere nazionale in grado di intervenire in ambiti non ricadenti nelle competenze legislative e amministrative delle regioni.
Tra le altre misure previste quelle per l’efficienza energetica degli edifici pubblici attraverso la destinazione di una quota delle risorse derivanti dal Fondo rotativo di Kyoto. Sempre per ridurre le emissioni, ma questa volta nel settore marittimo, si favorisce poi la standardizzazione dell’alimentazione elettrica a terra delle banchine per le navi in ormeggio. Le misure contenute nello schema di decreto mirano - come detto - ad evitare il pregiudizio economico che deriverebbe dalla sentenza di condanna da parte della Corte di giustizia e prendono le mosse dalla considerazione che dal settore del trasporto deriva il 27 per cento delle emissioni nazionali del Pm10 e il 60 per cento del biossido di azoto: uno dei principali precursori di questo inquinante.