Report e il fotovoltaico, le imprese del settore non ci stanno: «Ignorati gli aspetti positivi del settore»
A pochi giorni di distanza dall'inchiesta di Report sulle rinnovabili in Italia, arriva la replica del Gruppo imprese fotovoltaiche italiane, affidata a una lettera alla conduttrice Gabanelli. Secondo il Gifi, la trasmissione ha dipinto un sistema interamente «da buttare», mentre i lati positivi del settore sono innegabili, anche dal punto di vista economico e occupazionale. Anche Zanchini (Legambiente), intanto, contesta alcuni dati diffusi da Report
02 December, 2010
Una lettera indirizzata alla conduttrice Milena Gabanelli. È la reazione del Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane) alla recente inchiesta di Report dedicata al sistema che incentiva la produzione di energia da fonti rinnovabili nel nostro paese. La trasmissione, andata in onda qualche giorno fa, denunciava irregolarità nella concessione di autorizzazioni per impianti eolici, ma anche presunte incongruenze e una mancanza di trasparenza nel meccanismo di incentivazione del fotovoltaico. Una tesi, quest'ultima, che non è piaciuta al Gifi, secondo il quale Report ha trattato l'intero settore alla stregua di un “meccanismo perverso succhia soldi”.
«La quasi totalità della forza lavoro impiegata nell’installazione e manutenzione degli impianti fotovoltaici, figure professionali di elevata specializzazione e vario profilo, è italiana – si legge nella lettera – In soli tre anni lo sviluppo del mercato fotovoltaico ha creato in Italia almeno 20.000 posti di lavoro lungo tutta la filiera e ne stimiamo ulteriori 70.000 per i prossimi 10 anni. Sono numeri importanti che ci permettono di osservare come, in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo, l’industria fotovoltaica italiana, anche beneficiando dell’incentivazione, ha potuto fronteggiare la crisi e nel contempo creare nuova occupazione».
Secondo l'associazione, dunque, i giornalisti di Report non avrebbero dato il necessario rilievo agli aspetti positivi della filiera del fotovoltaico. Valerio Natalizia, presidente del Gifi, ha infatti dichiarato: «Report più volte in passato ha mostrato casi di altri paesi europei quali buoni esempi da seguire in tema di sviluppo delle fonti rinnovabili, denunciando l’arretratezza dell’Italia. La situazione oggi è finalmente cambiata, probabilmente grazie anche alle passate denunce di Report e di questo la trasmissione andata in onda lo scorso 28 novembre non ne ha tenuto conto, limitandosi a dare evidenza dei malfunzionamenti nei meccanismi di incentivazione e degli elevati costi per la collettività».
Intanto, anche Edoardo Zanchini, responsabile Energia di Legambiente, aveva criticato, in un'intervista a Greenreport, alcune affermazioni presenti nell'inchiesta di Report. In particolare, l'ambientalista contesta il dato secondo cui, a fronte del boom delle rinnovabili, la produzione di energia da fonti fossili non sarebbe calata: «L'energia prodotta da fonti rinnovabili ha, per legge, priorità di dispacciamento nella rete. Significa che tutto quello che viene prodotto va in rete e quindi toglie spazio a quella prodotta da fonti fossili. Del resto basta leggere i dati di Terna per il 2009, che sono riportati anche in molte bollette che arrivano a casa, le rinnovabili sono cresciute enormemente come produzione a fronte di una riduzione dell'energia elettrica prodotta da carbone, olio combustibile (petrolio), gas».