Parma, aperta l’inchiesta sull’inceneritore
Un impianto da 180 milioni di euro, saliti a 193 negli ultimi mesi, mentre il comitato che si oppone alla costruzione denuncia un prospetto economico in cui gli ampliamenti del progetto farebbero aumentare la cifra fino a 315 milioni di euro. Fra le polemiche dei cittadini, il sindaco della città Pietro Vignali chiede spiegazioni a Iren Ambiente, l’azienda incaricata della costruzione nel 2005
06 December, 2010
“Ci dica Vignali se il termovalorizzatore si farà o non si farà. Che sappia, però, che la nostra società ha già appaltato lavori per 120 milioni di euro e che se l’impianto dovesse saltare chiederemo un ristoro di 80 milioni di euro”. A parlare è Andrea Viero, amministratore delegato di Iren Ambiente, che risponde così alla richiesta di spiegazioni del sindaco di Parma Pietro Vignali.
In seguito alle segnalazioni del Comitato per la Corretta Gestione dei Rifiuti, che aveva messo in evidenza la mancanza di chiarezza di Iren sull’ammontare effettivo dei costi di costruzione, il sindaco aveva infatti richiesto un piano economico dettagliato alla società (di cui fra l’altro il Comune è socio al 6%).
“Il sindaco deve conoscere il Piano economico finanziario - ha dichiarato Vignali ai giornalisti di Repubblica Severo e Talignani, autori della video inchiesta “L’inceneritore della discordia” - Lo scorso 19 luglio, in una lettera, ho chiesto il Pef a Iren. In risposta, undici giorni dopo, mi è stato detto che non era ancora pronto in quanto, tra le diverse motivazioni, non si aveva la certezza della tariffa. Ora si dice che i costi sono aumentati e che le tariffe si assesteranno a quelle del 2008: io devo però capire su che base sono stati fatti questi conti. Così come mi sembra legittimo auspicare che i costi per la realizzazione non aumentino ancora”.
Mentre l’amministrazione provinciale mantiene il silenzio stampa sulla faccenda, il numero di cittadini che si oppongono alla realizzazione del termovalorizzatore sale ancora, e non tutti sembrano convinti che non ci siano soluzioni alternative per le 80-90.000 tonnellate di indifferenziato che ad oggi vengono smaltite al di fuori dalla provincia. Il Comitato per la Gestione Corretta dei Rifiuti ha presentato un ricorso in Procura contro Iren per falso ideologico ed abuso d’ufficio, poiché, come spiegava alla stampa Aldo Caffagnini del CGCR “Nella delibera numero 45 del 31 marzo 2006, con la quale il Consiglio comunale avviò l’iter per la costruzione dell’impianto vi sono parecchie incongruenze, quali una serie di contenuti annunciati in premessa ma che poi di fatto non compaiono nel testo”.
Il sindaco Vignali ha fatto sapere di aver trasmesso gli atti ai legali del Comune: “Vogliamo capire se l’affidamento per la costruzione del termovalorizzatore conferito nel 2006 sia corretto oppure no. Se emergesse che le procedure di affidamento non sono state attuate in modo regolare ci sarebbe da rivedere, ripensare”.
Nell’attesa, il Comitato ha indetto una fiaccolata di protesta per sabato 11 dicembre.