Emergenza rifiuti a Napoli: un'ipotesi sulla situazione dopo i trasferimenti
Dallo STIR di Giugliano sono partiti i primi 20 Tir verso la Puglia. Ma nonostante i trasferimenti di rifiuti, con gli attuali impianti e livelli di R.D., Napoli rischia di trovarsi di nuovo in emergenza ad aprile 2011. I dati e i documenti dell’Arpa Campania e dell’ISPRA sulla gestione dei rifiuti urbani della Campania, della provincia e del comune di Napoli
10 December, 2010
Simona Cipollaro
Il primo impianto STIR (Selezione Tritovagliatura e Imballaggio di Rifiuti Urbani) a essere liberato dalla frazione umida sarà quello di Giugliano in Provincia di Napoli. Sono partiti i primi 20 camion carichi di rifiuti diretti in Puglia. Nonostante questi trasferimenti, però, dati gli attuali impianti e livelli di raccolta differenziata, Napoli rischia di trovarsi di nuovo in emergenza ad aprile 2011.
La situazione successiva ai trasferimenti può essere ipotizzata in base ai dati ufficiali dell'Arpa Campania, incrociati con quelli dell'Asia di Napoli e del Rapporto Rifiuti dell'ISPRA.
La provincia di Napoli è servita da tre impianti STIR, che trattano l'intera filiera dell'indifferenziato: Caivano, il più grande (607.000 tonnellate di rifiuti), Tufino (495.300 tonnellate) e Giugliano (450.480 tonnellate).
E' noto che i tre impianti sono completamenti pieni e hanno perciò difficoltà a conferire l'umido trito- vagliato nelle discariche. Ebbene, secondo i dati, dall'impianto di Caivano in un quadrimestre viene "prodotta" grosso modo una quantità di umido tritovagliato pari a quella che la Puglia trasporterà nelle proprie discariche nei prossimi tre mesi. Da qui la deduzione che Napoli potrebbe rivivere la prossima emergenza proprio ad Aprile 2011, in caso di mancate azioni future correttive.
Il Rapporto Rifiuti dell’ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha stimato la produzione di Rifiuti Solidi Urbani(RSU) mensile della provincia di Napoli in 132.028 tonnellate. Secondo i dati Arpac, poi, i tre impianti Stir che servono la provincia di Napoli riescono a lavorare in totale, ogni mese, 129.398 tonnellate di rifiuti. Se il ciclo si fermasse qui non ci sarebbero problemi. La questione però è che gli Stir producono una frazione detta FOS che dovrebbe andare in discarica ed una di secco trito vagliato che dovrebbe, invece, finire nell’inceneritore di Acerra.
Il problema è che ad Acerra finiscono ogni mese solo 38.000 tonnellate di rifiuti (poiché sono in funzione solo le prime due linee dell’impianto). In secondo luogo, l’unica discarica ancora attiva è Chiaiano, dove ogni mese vengono conferite 9600 tonnellate di rifiuti.
Facendo due calcoli, questo vuol dire che se dalla produzione mensile di rifiuti (132.028 t), si sottrae la quota di raccolta differenziata (22.867 t pari al 17,32%), restano 109.161 tonnellate di rifiuti che entrano nei 3 Stir (la cui capacità è di 129.398). Al momento in cui però i rifiuti escono dagli Stir, solo 47.629 trovano posto in discarica ed inceneritore (38.029 t ad Acerra e 9600 in discarica). Dunque, restano fuori dal ciclo
ben 61.532 tonnellate di rifiuti ogni mese. Considerando che la capacità dei tre Stri supera di circa 20.000 tonnellate la produzione mensile, restano fuori dal ciclo, e restano, quindi, a riempire gli Stir, poco più di 40.000 tonnellate di rifiuti, 10.000 tonnellate in meno alle quantità che ogni mese prenderà la Puglia fino a fine marzo.
In conclusione, questo significa che una volta conclusasi la collaborazione tra le due regioni, e quindi già a partire da aprile, se le condizioni resteranno le stesse, Napoli si ritroverà di nuovo in una situazione di crisi. L’unico modo per uscire dalla crisi, quindi, non sta nella realizzazione di nuovi impianti di incenerimento (per i quali si dovrà attendere almeno due anni), ma nella riduzione della produzione rifiuti, nell’incremento della raccolta differenziata, e nell’effettivo funzionamento degli attuali impianti.
Riportiamo di seguito lo studio e le tabelle dei dati fornite dall’Arpa Campania e dal Rapporto Rifiuti Urbani 2010 pubblicato dall’ISPRA:
[Fonte dei dati Arpa Campania 2009]
Dei 7 impianti (ex CDR) declassati a STIR, Impianti di Selezione
Trito-vagliatura e Imballaggio per Rifiuti Urbani, della regione Campania
- 3 sono al servizio della Provincia di Napoli, Tufino, Giugliano e Caivano
- 4 sono al servizio delle restanti province e sono ubicati nei comuni di Avellino (località Pianodardine), di Casalduni (BN), Santa Maria Capua Vetere (CE) e Battipaglia (SA).
I 3 impianti STIR delle provincia di Napoli
Potenzialità impianto RSU
Caivano 2023 ton/giorno – 50.583 ton/mese – 607.000 ton/anno
Giugliano 1505 ton/giorno - 37.540 ton/mese – 450.480 ton/anno
Tufino 1651 ton/giorno - 41.275 ton/mese – 495.300 ton/anno
[Dati aggiornati al 2008. Edizione Rapporto Rifiuti Urbani 2010. ISPRA]
Abitanti della Regione Campania, Provincia di Napoli e città di Napoli.
5.812.962 abitanti della Campania
3.074.375 abitanti della Provincia di Napoli
963. 661 abitanti di Napoli (2008)
Produzione di rifiuti solidi urbani (RSU) in un anno. Regione Campania, Provincia di Napoli, città di Napoli.
2.723.326 ton. di Rifiuto Solido Urbano. Regione Campania (2008)
1.584.340 ton. di Rifiuto Solido Urbano. Provincia di Napoli (2008)
576.233 ton. Produzione totale di Rifiuto urbano. Napoli (2007)
611.681 ton. Produzione totale di Rifiuto urbano. Napoli (2008)
Provincia di Napoli. Produzione di RSU in un anno.
1.584.340 ton. di Rifiuto Solido Urbano. Provincia di Napoli
1.349.564 ton. di Rifiuto Indifferenziato
233.879 ton. di Raccolta Differenziata
17,32% è la percentuale di Raccolta Differenziata
Città di Napoli. Produzioni totali di RSU.
611.681 ton. di RSU in un anno (2008).
50.973 ton. di RSU in un mese (2008).
1580 ton. di RSU in un giorno (2008).
14,8 % di Raccolta differenziata