“Disimballiamo Napoli”
Legambiente Campania ha dato il via ad una propria iniziativa contro l’emergenza rifiuti. Una petizione affinché il comune di Napoli si impegni a vietare la vendita e la distribuzione degli imballaggi inutili e dei monouso (piatti d plastica, bicchieri di plastica, sacchetti etc)
15 December, 2010
Si chiama "Disimballiamo Napoli" ed è una petizione al Sindaco Rosa Russo Iervolino che nasce da una campagna di Legambiente sull’importanza di ridurre alla fonte la produzione di rifiuti.
Gli imballaggi, che paghiamo ben due volte (con la spesa e quando li dobbiamo smaltire), costituiscono infatti il 60% del volume e il 40% del peso dei rifiuti che vediamo nelle strade della nostra città. Dicono da Legambiente. L’imballaggio ha delle funzioni ben precise, come conservare la qualità, garantire il trasporto e informare sulla composizione e sulla tracciabilità del prodotto. Sempre di più però l’imballaggio viene usato in maniera eccessiva come veicolo per attirare l’attenzione del consumatore.
Basta pensare ad una normale confezione d’acqua: i materiali che vengono usati per confezionarla sono quattro, ossia i tre tipi di plastica per la bottiglia, tappo e imballaggio esterno e la carta dell’etichetta. Oppure si pensi agli incarti dei regali di Natale: anche donare in CD può risultare altamente inquinante, tra sacchetto, carta regalo e cellophane che ne assicura l’integrità.
Si stima che quotidianamente circa un terzo dei rifiuti prodotti da un uomo sia costituito da materiale da imballaggio. E non solo quello che preserva oggetti delicati, elettrodomestici, prodotti Hi-tech; si parla soprattutto delle confezioni monouso dei cibi impacchettati in monoporzione, degli involucri di diversa natura che avvolgono ogni oggetto che entra nel nostro sacchetto della spesa.
Per questo, l’associazione chiede al Sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino di emettere un'ordinanza per vietare, in un periodo di emergenza come quello attuale, la vendita e la distribuzione degli imballaggi inutili e dei monouso. (piatti d plastica, bicchieri di plastica, sacchetti etc..)
La petizione è partita lo scorso 23 novembre. Il giorno dopo la giunta comunale ha approvato due delibere, di cui una proprio sulla riduzione. Ma non è ancora sufficiente, secondo l’associazione ambientalista. Quasi coralmente, fanno sapere, all’indomani della pubblicazione della petizione, dalla Giunta Comunale arriva una nuova ordinanza del sindaco: per ovviare al problema della quantità dei rifiuti prodotti che non accenna a diminuire, sia per incuria, sia a causa delle cattive abitudini, ormai divenute veri e propri vizi, il provvedimento prevede che locali pubblici utilizzino bevande in bottiglie di vetro a rendere, che in campo alimentare vengano vendute verdure già defoliate per consentire una migliore separazione della frazione umida, che si continui a effettuare privatamente la raccolta differenziata e il divieto di gettare oggetti taglienti quali vetri, ceramiche, metalli vari nei cassonetti, perché destinati alle isole ecologiche.
Sul sito www.petizionionline.it è ancora attiva la raccolta firme, che prevede il raggiungimento di 5000 adesioni.