Sacchetti di plastica, Francesco Ferrante: "L’importante è che la messa al bando entri in vigore"
L'approvazione del decreto “Milleproroghe”, prevista entro Natale, dovrebbe sancire la messa al bando dal 1° gennaio 2011 dei sacchetti di plastica non biodegradabili. Intervista di Eco dalle Città a Francesco Ferrante, senatore del Partito Democratico e componente della Commissione Ambiente. Nel dicembre 2006 un emendamento proposto da Ferrante, contenuto nella Finanziaria 2007, introduceva la messa al bando dei sacchetti di plastica dal 1° gennaio 2010 (termine slittato poi di anno)
17 December, 2010
Elena Donà
Giuseppe Iasparra
Senatore Ferrante, ci conferma che la messa al bando dei sacchetti di plastica annunciata per il 1° gennaio 2011 sarà inserita all’interno del decreto mille proroghe?
“Sì, il Ministro Prestigiacomo ci ha confermato che il divieto entrerà in vigore dal 1° gennaio 2011. All’interno del milleproroghe, che dovrebbe essere approvato prima di Natale, vi sarà soprattutto la suddivisione per scaglioni relativa ai tempi di adeguamento al decreto. Si comincerà dalle grandi distribuzioni, centri commerciali e ipermercati, che dovranno adeguarsi subito, poi sarà la volta di rivenditori e negozianti, fino ai mercati rionali”.
Insomma, per l’adeguamento si parla quindi di mesi, forse un anno?
Questo dipenderà dalle proposte che farà il Governo, ma l’importante è che la messa al bando entri in vigore, questo è fondamentale. Poi, è chiaro che si dovrà dare il tempo di esaurire le scorte, ma a questo punto non sarà qualche mese in più il problema.
Sarà preso in considerazione anche lo spessore della plastica, per stabilire se la busta rientri nella categoria usa e getta?
Certamente. Ci sono sacchetti di plastica sufficientemente spessi da poter essere riutilizzati come una borsa normale, non avrebbe senso bandirli. Ma anche qui, attendiamo di vedere le proposte contenute nel decreto.
L’Italia sarà il primo Paese europeo a proibire la produzione e la commercializzazione di buste in plastica non biodegradabili?
Sì, a vietarli sì, e questo è un importante passo avanti. L’Unione Europea non impone la messa al bando delle buste di plastica, però la permette, sulla base di diversi studi e statistiche che mostrano i benefici di cui potrebbe godere l’ambiente liberandolo dai sacchetti non biodegradabili.
La finanziaria 2007 e lo slittamento della messa al banco dei sacchetti
La controversia sulla messa al bando nazionale dei sacchetti in plastica non biodegradabile nasce con la finanziaria 2007 (Governo Prodi). La legge del 27 dicembre 2006 n. 296, prevedeva l'avvio, a partire dall’anno 2007, di un programma sperimentale a livello nazionale per la progressiva riduzione della commercializzazione di sacchetti in plastica non biodegradabile (comma 1129). A seguito di questo programma si sarebbe giunti alla definitiva messa al bando dei sacchetti a partire dal 1º gennaio 2010 (comma 1130). Nel giugno 2009 (Governo Berlusconi) la messa al bando delle shopper in plastica slitta di un anno: il decreto “milleproroghe” rinvia al 1° gennaio 2011 l'entrata in vigore del divieto.
Dalla Legge Finanziaria 2007 (legge n. 296 del 27 dicembre 2006):
(Programma sperimentale riduzione commercializzazione di sacchi non biodegradabili)
1129. Ai fini della riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, del rafforzamento della protezione ambientale e del sostegno alle filiere agro-industriali nel campo dei biomateriali, e' avviato, a partire dall'anno 2007, un programma sperimentale a livello nazionale per la progressiva riduzione della commercializzazione di sacchi per l'asporto delle merci che, secondo i criteri fissati dalla normativa comunitaria e dalle norme tecniche approvate a livello comunitario, non risultino biodegradabili).
(Finalita' del programma sperimentale)
1130. Il programma di cui al comma 1129, definito con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, da adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, e' finalizzato ad individuare le misure da introdurre progressivamente nell'ordinamento interno al fine di giungere al definitivo divieto, a decorrere dal 1o gennaio 2010, della commercializzazione di sacchi non biodegradabili per l'asporto delle merci che non rispondano entro tale data, ai criteri fissati dalla normativa comunitaria e dalle norme tecniche approvate a livello comunitario.
Maxiemendamento alla Finanziaria:l’abolizione dei sacchetti di plastica diventa legge. Comunicato stampa di Francesco Ferrante del 13.12.2006 - dal sito francescoferrante.it