Cina assetata, alluvioni in Europa così il clima destabilizza il pianeta
Vari studi scientifici confermano questo scenario. L´innalzamento degli oceani minaccia numerose isole e città costiere
23 February, 2004
L´estinzione delle specie viventi accelera per la distruzione delle foreste In Italia oltre quattro mila chilometri quadrati di terre finirebbero sott´acqua ANTONIO CIANCIULLO ROMA - I mutamenti climatici sono destinati a pesare sugli equilibri geopolitici del pianeta. Interi Stati, come le piccole isole a pelo d´acqua, rischiano di essere cancellati dalle carte geografiche. I granai asiatici tenderanno a inaridirsi. I conflitti per l´acqua si moltiplicheranno. E anche l´Europa è direttamente minacciata dall´intensificarsi di tempeste e alluvioni e dalla possibile deviazione della Corrente del golfo che farebbe precipitare la costa nord atlantica del continente in un clima artico. Ecco una sintetica mappa della aree di crisi. Desertificazione. Uno dei paesi a maggior rischio è la Cina. Il deserto guadagna 2.500 chilometri quadrati l´anno, una superficie equivalente a quella di una provincia italiana, e la siccità è talmente grave che nel 1997 il Fiume Giallo per 226 giorni si è seccato prima di riuscire a raggiungere il mare. Un altro punto critico è il Sahel, dove la siccità uccide 200 mila persone l´anno e ne fa fuggire un numero enormemente più alto. Secondo le stime della Banca Mondiale, nel 1999 la mancanza d´acqua ha contribuito a far arrivare a 25 milioni il numero dei rifugiati ambientali: entro il 2.025 potrebbero quadruplicare. In Italia il 27 per cento del territorio è a rischio desertificazione. E la situazione appare grave anche osservando il problema a livello globale. Nel complesso dei 170 paesi presi in considerazione dall´ultimo rapporto delle Nazioni Unite, 20 stanno già usando per l´irrigazione più del 40 per cento delle loro riserve idriche non rinnovabili, 16 ne usano più del 20 per cento. Innalzamento del livello dei mari. Secondo le previsioni dell´Integovernamental Panel on Climate Change, la task force Onu sui cambiamenti climatici, entro il secolo in corso il livello degli oceani subirà un aumento compreso tra i 9 e gli 88 centimetri. Una crescita catastrofica per molte città e isole. Arcipelaghi come le Seichelles, le Mauritius, le Figi potrebbero venire sommersi. E la pressione del mare costringerebbe a ricostruire l´intero sistema delle dighe olandesi. In Italia, secondo uno studio condotto dall´Enea assieme alla Fondazione Enrico Mattei e al ministero dell´Ambiente, le aree costiere a rischio sono 33, per un totale di 4.500 chilometri quadrati che andrebbero sott´acqua nel caso di un aumento di 20-30 centimetri del livello del mare. Estinzione di specie. Già oggi il ritmo di estinzione delle specie viventi è drammaticamente salito a causa della distruzione sistematica delle foreste: perdiamo probabilmente una specie ogni quarto d´ora. I cambiamenti climatici esaspereranno ulteriormente il processo, tanto che, secondo molto biologi, siamo alle soglie della sesta grande estinzione di massa nella storia del pianeta, la prima prodotta dalla specie umana (l´ultima è avvenuta 65 milioni di anni fa). In questo nuovo contesto climatico la diversità biologica, essendo più rara, acquisterà valore. E dunque cresceranno le tensioni che già oggi oppongono i paesi del Sud del mondo, che nelle loro foreste custodiscono la ricchezza genetica del pianeta, alle multinazionali che, avendo analizzato le sequenze del Dna, rivendicano la proprietà delle strutture viventi catalogate nei loro archivi. Aumento degli uragani e delle alluvioni. È uno dei settori in cui la linea di difesa a oltranza del petrolio e del carbone, sostenuta dalla lobby texana approdata con Bush alla Casa Bianca, potrebbe rivelarsi molto rischiosa per la sicurezza degli Stati Uniti. I Caraibi sono ormai un´area meteorologicamente fuori controllo a causa dell´intensificarsi degli uragani che hanno spinto le compagnie assicuratrici a evitare di stipulare polizze nelle zone più a rischio. Ma la minaccia si estende anche a stati come la Florida, che nei prossimi anni potrebbero pagare un pedaggio molto alto al nuovo clima. In Europa invece la minaccia è legata a tempeste che vanno prendendo toni di violenza tropicale e ad alluvioni che tendono ad assumere una scala continentale, come è successo ad esempio nell´estate del 2002, quando in tutti i paesi attraversati dal Danubio è scattata l´emergenza.