L'Anno Nuovo porterà le Zone 30 in centro a Torino? Intervista a Gabriele Del Carlo dell'associazione MuoviEquilibri
L'associazione MuoviEquilibri e la web community Bici e Basta hanno proposto al Comune di Torino interventi di moderazione del traffico secondo la teoria della "strada condivisa", in cui pedoni, ciclisti e automobilisti convivono in tutta sicurezza. Prendendo ad esempio le politiche innovative di città europee e italiane in merito alla mobilità urbana, gli assessori Sestero e Tricarico si sono impegnati a valutare la possibilità di costruire Zone 30, cuscinetti berlinesi e chicane
23 December, 2010
Dopo il no del settore Viabilità alla costruzione di una pista ciclabile "universitaria "in via San Massimo, l'associazione MuoviEquilibri e la web community Bici e Basta hanno proposto di sostituire la ciclabile bocciata con una Zona 30. Dopo circa due mesi di attesa, il 21 dicembre i "ciclisti urbani" hanno incontrato gli assessori Maria Grazia Sestero (Viabilità e Trasporti) e Roberto Tricarico (Ambiente) e il direttore divisione infrastrutture e mobilità di Palazzo Civico Bruno Burdizzo. Eco dalle Città ha intervistato Gabriele Del Carlo, segretario di MuoviEquilibri, per scoprire se e quando Torino avrà la sua Zona 30 anche in centro.
(Attualmente ce ne sono in zona 2)
Gabriele, perché avete scelto di sostituire una pista ciclabile con una Zona 30? Non è un passo indietro nella difesa dei diritti dei ciclisti urbani?
No, anzi, la nostra proposta è un passo in avanti. Martedì ci siamo presentati in Comune con nuovi elementi acquisiti dallo studio delle politiche locali di mobilità ciclistica e moderazione del traffico attivate in città virtuose sia italiane che europee. Gli interventi che proponiamo sono mirati a garantire la condivisione della strada da parte di pedoni, ciclisti e automobilisti. Voglio precisare che noi non difendiamo la categoria dei ciclisti, perché sulla strada non esistono categorie! Ci sono invece persone che devono potersi muovere in condizione di sicurezza. I dati ci dicono infatti che, mentre le auto sono sempre più sicure, sono in costante aumento gli incidenti che coinvolgono pedoni e ciclisti. È ora di fare qualcosa e il fatto di non accanirsi sulla costruzione di una pista ciclabile ha portato a una sinergia con le istituzioni, che hanno dimostrato una forte apertura nei confronti delle nostre idee.
Cosa proponete?
Interventi per la moderazione del traffico. In particolare:
- la costruzione di una Zona 30 residenziale in via San Massimo;
- l'installazione di cuscini berlinesi, molto usati in Francia e in Germania, ma anche in alcune città italiane, come Lodi*;
- chicane**;
- una corretta segnaletica orizzontale.
Si tratta di misure per ri-modellare la strada, affinché diventi a uso condiviso, e replicabili su altre strade della città. Via San Massimo potrebbe infatti rappresentare una via sperimentale, un punto di partenza per estendere questi interventi di moderazione del traffico al centro storico (sino a San Salvario e zona Vanchiglia) e a zone commerciali e di mercato, come via Di Nanni o corso Taranto. L'obiettivo è di creare una rete percorribile in tutta sicurezza da Nord a Sud di Torino anche dalle biciclette, passando da piste ciclabili a Zone 30.
A quando il prossimo incontro con il Comune?
È prevista una convocazione per la metà di gennaio per un nuovo tavolo di confronto. Intanto, gli assessori si sono impegnati a formulare proposte in sede istituzionale.
* Si tratta di un particolare tipo di dosso stradale (vd. foto), solitamente di forma quadrata, non esteso a tutta la larghezza della carreggiata, il cui scopo è quello di rallentare la velocità di circolazione del traffico veicolare alle auto, senza arrecare disagio ai ciclisti e ai pedoni. Il Nuovo Codice della Strada non lo disciplina, ma la costruzione dei cuscinetti è stata concessa, in deroga alla legge, in corrispondenza delle Zone 30 residenziali.
** Si tratta di parcheggi a lisca di pesce che costringono le macchine a rallentare.
Ciclisti, addio pista universitaria ma le auto rallentano - da la Repubblica del 27.12.2010
La rivoluzione dei 30 all'ora sbarca in centro - da La Stampa del 27.12.2010