Lampadine a incandescenza, nel 2011 in pensione quelle da 60 watt
L'anno che sta per iniziare segnerà l'addio a un oggetto finora ancora presente nelle case italiane: la lampadina a incandescenza da 60 watt. I produttori dovranno infatti arrestarne la produzione nel settembre 2011, come già accaduto, negli anni passati, per quelle da 100 e da 75 watt. Il programma di sostituzione, avviato dall'Unione europea, si concluderà nel 2012 con i bulbi meno potenti (45 e 25 watt)
27 December, 2010
Non solo sacchetti di plastica. Nel 2011 andrà in pensione anche un altro oggetto inquinante finora ancora di uso comune nelle case degli italiani. A partire dal mese di settembre, infatti, spariranno progressivamente dagli scaffali di negozi e supermercati le lampadine a incandescenza da 60 watt, che saranno sostituite da quelle a risparmio energetico fluorescenti e a led. È quello il termine a partire dal quale i produttori dovranno terminare la produzione di questo tipo di bulbi, come era già avvenuto per quelli da 100 watt (più potenti e dunque più “energivore”) nel settembre del 2009 e per quelli da 75 l'anno seguente. L'addio “progressivo” alle lampadine a incandescenza fa parte di un programma avviato dall'Unione Europea per ridurre i consumi energetici legati all'illuminazione domestica. Dopo lo step del settembre 2011, l'iter prevede una ulteriore tappa nel 2012, quando andranno in pensione le lampadine da 45 e da 25 watt.
Secondo le stime dell'Ue, la sostituzione dei vecchi dispositivi con quelli a risparmio energetico consentirà agli europei di risparmiare fino a 40 miliardi di kilowattora l’anno, pari addirittura al consumo energetico annuale dell'intera Romania. Il risparmio previsto in termini di emissioni di gas serra si attesta a circa 15 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti all'anno. Meno clamorosi, ma solo su scala individuale, i benefici per il portafoglio, quantificabili in 25-50 euro l’anno per ogni famiglia. Una cifra che, se moltiplicata per l'intera popolazione europea, diventa comunque molto significativa.
Dal prossimo settembre, dunque, i produttori di lampadine a incandescenza saranno autorizzati a immettere sul mercato solo le scorte residue di bulbi da 60 watt, senza produrne di nuovi. Si prevede che nel giro di pochi mesi, le vecchie lampadine spariranno definitivamente anche dai negozi e dai supermercati.