Puglia, energie rinnovabili nel paesaggio: prima regione ad aver recepito le linee guida nazionali
Non c’è per la Puglia nessun vuoto legislativo. Infatti, il 31 dicembre 2010, sono state approvate le linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, un giorno prima rispetto all’entrata in vigore delle linee guida nazionali. Gli assessori Capone, Barbanente, Nicastro e Stefano: “Siamo riusciti ad accompagnare lo sviluppo tutelando territorio, ambiente e agricoltura”. Legambiente: “Brava la Puglia”
03 January, 2011
Entrano in vigore dal 31 dicembre, con un giorno di anticipo rispetto alle nazionali, le linee guida regionali per le energie rinnovabili. Si snelliscono le procedure per l’installazione in Puglia di impianti di energie rinnovabili, con più tutele per l’ambiente, il territorio e l’agricoltura senza compromettere lo sviluppo.
In aggiunta, è stata varata la nuova procedura per l’autorizzazione unica per ciò che concerne l’installazione di nuovi impianti. Dal 1 gennaio 2011, la presentazione dei progetti avverrà solo on-line. Entrambi i provvedimenti sono stati deliberati dalla Giunta regionale nella seduta del 30 dicembre.
“Il Regolamento per le aree non idonee”, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia (BURP. n. 195 del 31 dicembre 2010, Regolamento n. 24 del 30 dicembre), attua quanto stabilito dalle “Linee Guida nazionali per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” (varate dal ministero per lo Sviluppo economico con il decreto attuativo del 10 settembre 2010), che si attendevano da sette anni. La portata del Regolamento è rilevante in quanto riconduce nell’alveo della normalità la sentenza di incostituzionalità della Corte Costituzionale sul “Regolamento regionale sugli impianti eolici” (n. 16 del 2006).
La Puglia, a differenza di poche altre Regioni (Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Basilicata e Marche), che hanno emanato provvedimenti più snelli e limitati al solo fotovoltaico, individua dettagliatamente (165 pagine) tutte le zone soggette a qualsiasi tipo di vincolo: parchi, riserve, siti Unesco, beni culturali, immobili e aree dichiarate di notevole interesse pubblico, territori costieri, laghi, fiumi, torrenti e corsi d’acqua, boschi, zone archeologiche, tratturi, grotte, lame e gravine e versanti.
Il Regolamento prevede, inoltre, una disciplina di protezione anche per le aree agricole interessate da produzioni agroalimentari di qualità (marchi, DOP, DOC, IGT, IGP e atri) e per i cosiddetti “coni visuali”, cioè le vedute panoramiche (Castel del Monte, il Castello di Lucera, Castel Fiorentino, Dragonara, Vieste, Minervino Murge, la Loggia di Pilato a Monopoli, il sito di Egnazia a Fasano, Ostuni e la sua strada panoramica, il Parco delle Dune Costiere e fiume Morelli, Alberobello e la strada provinciale dei Trulli, Locorotondo e il suo belvedere, le gravine di Laterza e di Gravina, Otranto, Santa Maria di Leuca e il santuario de Finibus Terrae, la strada da Ruffano a Casarano con la Cripta del Crocifisso e ancora Montagna Spaccata, Porto Selvaggio di Nardò e il Castello di Oria).
La nuova procedura per ottenere in Puglia l’autorizzazione unica per installare un nuovo impianto, è un altro provvedimento che entrerà in vigore dal primo di gennaio 2011 e consentirà un risparmio di 45 giorni. Vediamo come.
Il nuovo iter cambia con una particolarità unica in Italia: è completamente on-line. Dal nuovo anno non si potranno più presentare domande cartacee. Il portale www.sistema.puglia.it recepirà i progetti digitali, immediatamente proiettabili sulla cartografia del SIT, il Sistema Informativo Territoriale. Questo semplificherà e renderà più veloci le procedure autorizzative. Sarà possibile infatti arrivare all’espressione del parere entro il 180° giorno. La documentazione sarà generata da "Sistema.Puglia" per l’aspetto amministrativo e dal SIT per quello cartografico, anche gli allegati dovranno avere formato digitale e il tutto viaggerà con la posta elettronica certificata, inclusa la corrispondenza tra le amministrazioni
Loredana Capone (Sviluppo Economico), Angela Barbanente (Assetto del territorio), Lorenzo Nicastro (Ambiente) e Dario Stefano (Agricoltura) hanno presentato le novità.
“Con questi provvedimenti così articolati – ha commentato Loredana Capone - siamo riusciti a tutelare allo stesso tempo lo sviluppo e l’ambiente. Ma abbiamo raggiunto anche l’obiettivo di accelerare un iter burocratico lungo e complesso, con una procedura che intreccia due sistemi operativi, Sistema.Puglia e SIT, che non ha eguali in Italia per carica innovativa”. Per Angela Barbanente “Priorità alla tutela delle aree più vulnerabili e di maggior pregio del paesaggio regionale”. “Le richieste di impianti da parte degli imprenditori rischia di diventare ingestibile”, ha detto l’assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro. “Con questo regolamento salvaguardiamo l’ambiente e forniamo immediatamente un’indicazione in positivo o in negativo a chi intende investire in energie rinnovabili. Con riferimento al fotovoltaico, riteniamo che sia uno strumento valido anche a spostare l’attenzione dal suolo ai tetti”. “Le nostre “linee guida” – per Dario Stefano – prevedono per la prima volta una specifica disciplina di protezione per le aree agricole con coltivazioni di qualità. L’eccellenza della nostra agricoltura, dei suoi prodotti di qualità e del paesaggio rurale, rappresentano una vocazione del territorio che merita ogni forma di tutela”.
“Brava la Puglia - ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile energia di Legambiente - non solo perché ha rispettato i tempi previsti dalla Legge, ma anche per aver approvato un provvedimento chiaro e approfondito che riguarda tutte le fonti rinnovabili. E’ ora che anche le altre Regioni si muovano”. Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia ha commentato: “Ci auguriamo che con questo provvedimento termini una situazione di incertezza e polemiche intorno alle fonti rinnovabili in Puglia, una Regione leader in Italia per lo sviluppo del solare e dell’eolico. Abbiamo apprezzato l’approfondito lavoro della Regione nella scelta delle aree ‘non idonee’ per le diverse tipologie di impianti, un lavoro attento ai valori del territorio, che ha tenuto conto delle esigenze di tutela e di integrazione nel paesaggio. Un tipo di impegno che non si è sottratto neanche al confronto pubblico”. La trasparenza e il confronto, ha fatto accogliere, nel provvedimento approvato, le osservazioni presentate da Legambiente Puglia riguardo la semplificazione per gli impianti solari sui tetti e per lo sviluppo del minieolico. “Ora ci aspettiamo - ha concluso Tarantini - che la Regione completi il quadro delle regole, intervenendo sulle procedure che riguardano gli impianti di grande taglia, quelli sottoposti a VIA al di fuori delle aree non idonee, in modo da dare certezze alle aziende e ai cittadini, attraverso criteri che permettano di integrare nel territorio gli impianti eolici, solari, da biomasse”.