Linee guida per le rinnovabili, i provvedimenti delle Regioni
Solo alcune Regioni hanno avviato il recepimento delle Linee guida nazionali sulle autorizzazioni degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nella maggior parte dei casi sono state introdotte limitazioni all'installazione di impianti in zone di interesse paesaggistico e storico e di moduli fotovoltaici a terra in aree agricole
04 January, 2011
Puglia, Marche, Emilia Romagna, Toscana, Piemonte, Molise e Basilicata. Sono le sole Regioni ad aver varato – entro il limite previsto del 1 gennaio 2011 – dei provvedimenti che recepiscono le Linee Guida nazionali sulle autorizzazioni degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, anche se non tutte hanno concluso l'iter amministrativo per il recepimento (nella maggioranza dei casi si è espressa la sola Giunta regionale, mentre manca ancora il parere finale del Consiglio). A breve, dunque, ma solo in queste regioni, gli operatori del settore potranno contare su norme più chiare e procedure più semplici per realizzare gli impianti. Le principali limitazioni introdotte riguardano l'installazione di moduli fotovoltaici a terra in aree agricole, per evitare l'alterazione del paesaggio e la sottrazione di terreni utili per le produzioni agricole, oltre a limiti, che riguardano anche l'eolico, per le zone di particolare pregio naturalistico e architettonico. Ecco nel dettaglio le principali novità regione per regione.
Toscana:
In Toscana, la Giunta regionale ha approvato una delibera (che sarà discussa dal Consiglio nelle prossime settimane) che vieta la costruzione di impianti fotovoltaici a terra con potenza superiore ai 200 kw e superficie maggiore di 4.000 metri quadri. Off limits anche i siti patrimonio dell’Unesco, le aree di particolare interesse culturale, immobili vincolati, aree naturali protette, classificate a rischio idraulico e le zone sottoposte a vincolo. Nessun problema, invece, per chi vorrà posizionare i moduli solari sui tetti delle case, dei capannoni e delle fabbriche.
Emilia Romagna:
L’Assemblea legislativa regionale ha approvato la delibera che costituisce la base per le Linee guida regionali in materia di fotovoltaico, che saranno varate nei prossimi mesi. Il provvedimento vieta l'installazione degli impianti in aree di pregio ambientale, paesaggistico e architettonico, ma non prevede particolari limitazioni per il montaggio di moduli fv sui tetti degli edifici nelle altre altre zone. 
Limiti sono invece stati introdotti per quanto riguarda gli impianti a terra in zone agricole, in cui l'impianto non può occupare più del 10% della superficie disponibile e non può superare la potenza nominale massima alla quale è riconoscibile la natura di reddito agrario, secondo una circolare del Ministero delle finanze (200 kw più 10 kw di potenza installata eccedente per ogni ettaro di terreno posseduto, con un massimo di 1 megawatt). La delibera stabilisce infine che i pannelli possono essere installati anche in aree di cava e discariche dismesse, purché non interferiscano con la destinazione d'uso assegnata alla stessa cava. Anche in altre aree “marginali”ma già interessate da attività umane di significativa trasformazione come i siti industriali, possono essere installati pannelli senza limiti di dimensione né di potenza.
Puglia:
La Giunta pugliese ha introdotto l’autorizzazione unica da richiedere per l’installazione di nuovi impianti, che, a partire dal 1 gennaio 2011, potrà essere presentata solo online, sul sito www.sistema.puglia.it. La delibera individua tutte le aree soggette a vincolo, nelle quali non sarà possibile installare impianti: parchi, riserve, siti Unesco, beni culturali, immobili e aree dichiarate di notevole interesse pubblico, territori costieri, laghi, fiumi, torrenti e corsi d’acqua, boschi, zone archeologiche, tratturi, grotte, lame e gravine e versanti.
Basilicata:
La giunta regionale ha approvato la “Disciplina per l'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili” e le “Linee guida tecniche per la progettazione degli impianti”. La delibera introduce una serie di semplificazioni procedurali: gli impianti eolici con potenza superiore a 1.000 kW, gli impianti solari termodinamici, gli impianti fotovoltaici con potenza oltre i 1.000 kW, gli impianti per la produzione di elettricità da biomasse con potenza superiore a 999 kW e, infine, gli impianti idroelettrici oltre a 250kW saranno soggetti ad autorizzazione unica regionale. Servirà invece la Dia (Dichiarazione di inizio attività) per gli impianti eolici con potenza superiore a 1.000 kW, gli impianti fotovoltaici non integrati superiori a 1.000 kW, quelli per autoconsumo, gli impianti per la produzione di elettricità da biomasse fino a 999 kW, gli impianti idroelettrici non superiori a 250 kW. Basterà una semplice comunicazione, infine, per gli interventi di rifacimento di impianti esistenti che non comportino variazioni della potenza, nonché gli interventi di incremento dell'efficienza energetica che prevedano l'installazione di singoli generatori eolici e di impianti solari termici o fotovoltaici nei tetti.
Piemonte:
La Regione ha individuato i siti in cui non sarà possibile realizzare impianti: i siti inseriti nel patrimonio mondiale dell’Unesco, quelli interessati a progetti di candidatura a siti Unesco, i beni culturali e paesaggistici, le vette ed i crinali montani e pedemontani, i tenimenti dell’Ordine Mauriziano, le aree protette nazionali e regionali, i siti di importanza comunitaria nell’ambito della Rete Natura 2000, le aree agricole destinate a prodotti docg e doc, i terreni agricoli irrigati con impianti irrigui a basso consumo idrico realizzati con finanziamento pubblico, quelli ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo, le aree in dissesto idraulico ed idrogeologico.
Marche:
La Giunta regionale ha affidato ai Comuni il compito di individuare e cartografare i siti non adatti all'installazione di pannelli fotovoltaici a terra. Le amministrazioni comunali dovranno realizzare la “trasposizione cartografica” entro 60 giorni: in questo modo si garantisce certezza di tempi e di aree, accelerando cosi la conclusione degli investimenti fattibili sugli impianti.
Molise:
In Molise, il divieto introdotto dalla Giunta regionale riguarda gli impianti eolici, che non potranno essere realizzati in aree di interesse culturale e paesaggistico.