Clima peggio di Al qaeda
Il Pentagono lancia l´allarme in un rapporto tenuto segreto da Bush. Le previsioni catastrofiche parlano addirittura di rischio di nuove guerre nel mondo per colpa dell´ambiente violentato
23 February, 2004
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ALBERTO FLORES D´ARCAIS NEW YORK - I cambiamenti climatici dei prossimi venti anni rischiano di cambiare il mondo per sempre: non solo per i disastri naturali ma perché provocherebbero guerre, immigrazioni e catastrofi con milioni di morti. A mettere nero su bianco questo scenario apocalittico non sono gruppi ambientalisti ma un´organizzazione che di strategie, guerre e morti se ne intende: il Pentagono. In un rapporto "segreto" che è stato completato alla fine del 2003 e che è diventato "pubblico" a gennaio quando ampi stralci sono finiti sulla rivista "Fortune" gli analisti del Pentagono sostengono che l´ "effetto serra" avrà un impatto sul mondo più pericoloso di quanto ne ha avuto Al Qaeda. Il rapporto, di cui in Europa nessuno aveva ancora parlato, è stato rilanciato ieri dal settimanale inglese "Observer". La Gran Bretagna, secondo il rapporto, sarà infatti una delle regioni più colpite dal cambiamento e rischia di trasformarsi in una sorta di Siberia del mondo occidentale. Motivo? Tra il 2010 e il 2020 l´Europa subirà le conseguenze del rallentamento della Corrente del golfo, quella che ha mantenuto temperato il clima del vecchio continente, con un calo di tre gradi e mezzo della temperatura media contro i 2,8 in meno lungo la East coast degli Stati Uniti. Un "grande freddo" che porterà in acque a noi vicine, lungo la costa del Portogallo, anche gli iceberg. Un cambio del clima così radicale e così brusco avrà inevitabili ripercussioni in campo sociale. Se diamo retta allo studio del Pentagono i prossimi venti anni sarrano percorsi da flussi migratori incontrollati, carestie, catastrofi che provocheranno guerre e anarchia. «Rivolte e conflitti diventeranno parte endemica della società: la guerra tornerà a definitre i parametri della vita umana». Ma non sarà solo l´Europa la vittima di questi cambiamenti. Perché i conflitti esploderanno prima in quelle aree del Terzo mondo che hanno avuto una crescita notevole negli ultimi dieci anni (India, Sudafrica, Indonesia) e le migrazioni partiranno dai paesi più poveri dell´Africa, dell´Asia e dell´America Latina per raggiungere con effetti devastanti la ricca Europa e gli Stati Uniti. Perché ci saranno problemi legati alla mancanza di acqua e di energia che scateneranno conflitti tra paesi vicini e all´interno dei singoli paesi. Il Pentagono - il rapporto è stato scritto da due analisti delle questioni ambientali su commissione di Andrew Marshall, influente "defense adviser" - ipotizza addirittura una nuova corsa al riarmo nucleare in cui, oltre a paesi già sotto tiro dell´amministrazione Usa come Iran e Corea del Nord, anche insospettabili come Giappone e Germania saranno tentati di costruirsi la propria bomba H. Alla Casa Bianca il rapporto viene studiato con attenzione anche se resta molto scetticismo. Del resto l´amministrazione Bush ha più volte ripetuto che non vede una "grande minaccia" per il mondo dai cambiamenti climatici e al momento non intende farne una delle priorità nell´agenda presidenziale.