Saglia: «Ingenerose le critiche al decreto sulle rinnovabili, ma il governo è disponibile al confronto»
Il sottosegretario con delega all'energia replica alle osservazioni del mondo ambientalista sullo schema di decreto che recepisce la direttiva europea in materia di rinnovabili. Secondo Saglia, gli interventi correttivi sono necessari per ridurre la spesa pubblica, che altrimenti nel 2020 raggiungerebbe i miliardi
17 January, 2011
«Le critiche al decreto sulle rinnovabili, che recepisce la direttiva europea sulle fonti rinnovabili, ci sembrano ingenerose. Sul decreto, attualmente all’esame delle commissioni parlamentari, siamo aperti al confronto». È la replica del sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, Stefano Saglia, alle osservazioni che le associazioni del settore hanno rivolto alla bozza di decreto sulle rinnovabili varata nei mesi scorsi dal Consiglio dei ministri. «L’Italia resterà il primo paese europeo per incentivi – aggiunge il sottosegretario – mentre altri paesi leader del settore come Spagna e Germania stanno riducendo gli incentivi pubblici».
Saglia sottolinea che la riduzione degli incentivi avverrà gradualmente e difende la decisione di sostituire il sistema dei certificati verdi, reo di avere sostenuto «in taluni casi più la rendita che lo sviluppo». Secondo il sottosegretario, quella di ridurre la spesa per incoraggiare la crescita dell'energia “verde” era, in un certo senso, una decisione obbligata, necessaria per ridurre il peso economico degli incentivi. «Non possiamo dimenticare che gli inventivi alle rinnovabili ricadono sulla bolletta degli italiani – precisa – Se l’attuale meccanismo se non verrà corretto, nel 2020 avremo un esborso di 9 miliardi di euro». Un male necessario, in altri termini, che però non significa una minore attenzione del governo alle fonti energetiche “low carbon. «L’attenzione del governo allo sviluppo delle fonti rinnovabili – conclude Saglia – è massima. Lo testimoniano il Piano d’azione presentato a Bruxelles, il nuovo conto energia per il solare 2011-2014, il decreto sulla geotermia, le linee guida per l’autorizzazione degli impianti attese da 7 anni e gli interventi a sostegno delle biomasse».