Il Coordinamento Roma ciclabile scrive ad Alemanno: «Serve politica più attenta alla mobilità su due ruote»
«Intesa fra assessorati, forte coordinamento, strutture operative e risorse consistenti e dedicate» sono gli aspetti che, secondo le associazioni, andrebbero privilegiati. «Iniziative lungimiranti in tutta Europa, solo qui è tutto fermo»
18 January, 2011
Di fronte alla formazione di una nuova giunta comunale, il Coordinamento Roma Ciclabile, composto da diverse associazioni della Capitale, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al sindaco Gianni Alemanno, per chiedere un incontro e caldeggiare una politica più attenta a favore degli spostamenti in bicicletta. «Intesa politica fra assessorati, forte coordinamento, strutture operative e risorse consistenti e dedicate» sono gli aspetti che, secondo il Coordinamento, andrebbero privilegiati.
A Roma, fanno notare le associazioni firmatarie della lettera, le due ruote non godono di grande considerazione: «Il Piano quadro della Ciclabilità è fermo, dopo un lungo iter formativo e un rilevante contributo dell’associazionismo; lo stato di manutenzione della rete ciclabile attuale sotto ogni aspetto insostenibile (si veda il rapporto della Agenzia dei servizi); gli impegni attuativi pressoché azzerati, gli altri provvedimenti da tempo richiesti (dalle zone 30, alla moderazione del traffico e al controllo della sosta selvaggia, al parcheggio nei cortili, al trasporto a bordo dei mezzi pubblici…) anch’essi fermi nonostante siano spesso a costo zero». Uno stallo che contrasta molto con la dinamicità di altri paesi: «In tutta Europa le politiche per la ciclabilità, già molto più avanti, vengono rilanciate e potenziate, a Roma siamo fermi, sempre più fermi».
La missiva ricorda anche che Alemanno, oltre che sindaco di Roma, ne è anche il Commissario all’emergenza traffico, e dunque la persona a cui «la responsabilità di questa politica debba essere attribuita direttamente». E invece, sostiene il Coordinamento, una maggiore attenzione alla mobilità su due ruote «sarebbe la via migliore per superare le divisioni e rilanciare un protocollo d’intesa fra tutti gli assessori che devono collaborare con diverse responsabilità (Mobilità innanzitutto, Ambiente, Lavori pubblici, Urbanistica, Bilancio) e per rafforzare il coordinamento operativo fra tutti i settori della Pubblica
Amministrazione (compresa la Provincia e la Regione) che devono concorrere operativamente e finanziariamente all’attuazione delle politiche della ciclabilità». E concludono le associazioni: «In alternativa chiediamo che la delega alle politiche per lo sviluppo della ciclabilità venga attribuita all’Assessore alla mobilità».
«Noi continuiamo a pensare – scrivono – che lo sviluppo della ciclabilità possa dare un contributo fondamentale alla qualità dell’intero sistema della mobilità urbana. Riteniamo anche che sia una risposta efficace e urgente all’emergenza traffico, vada quindi trattata come una politica d’emergenza. (…) Pensiamo inoltre che sia necessario rafforzare radicalmente le strutture operative dedicate, per acquisire risorse, progettare e attuare, utilizzando pienamente tutte le risorse tecniche delle aziende dell’Amministrazione di Roma Capitale». La lettera si conclude con la richiesta di «un incontro urgente con i principali assessori competenti (Mobilità, Ambiente, Lavori pubblici e Urbanistica) per verificare e condividere gli impegni che l’Amministrazione dovrebbe prendere approvando il Piano quadro».