In provincia di Brindisi fotovoltaico senza regole. Capone: "Il Governo definisca le quote provinciali"
Lunedì 24 gennaio 2011, l’assessore allo Sviluppo economico Capone, dopo aver incontrato il presidente della Provincia di Brindisi Ferrarese, in merito all’invasione del fotovoltaico nel territorio brindisino esorta: “Il Governo si esprima sulle quote consentite di energia rinnovabile per ciascun territorio”. Rimarca Ferrarese: “La Provincia di Brindisi è tra quelle che più subiscono la concentrazione di fotovoltaico”
24 January, 2011
Nei giorni scorsi il presidente della Provincia di Brindisi e della Regione Puglia, Massimo Ferrarese e Nichi Vendola, hanno manifestato il dissenso circa l'uso eccessivo del fotovoltaico nella Provincia di Brindisi.
Ferrarese ha pregato Vendola di considerare in maniera urgente la sospensione dei rilasci delle autorizzazioni delle rinnovabili. Il motivo è altresì spiegato nella lettera che lo stesso Ferrarese ha fatto giungere al ministro per lo Sviluppo economico Urbani: “mancata definizione da parte del Governo della ripartizione tra le Regioni, e, conseguentemente, tra le Province, degli obiettivi assegnati dalla Comunità Europea allo Stato Italiano per l’installazione di fonti di energia rinnovabile, pari al 17% sul consumo finale di energia”. Per Ferrarese non si può consentire che la maggior parte degli impianti sia collocata solo nella ristretta area sud della provincia di Brindisi.
Il 24 gennaio 2011, alla luce dei fatti pregressi, l’incontro tra la vice-presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone e il presidente Ferrarese, è stato utile per fare il punto della situazione e tracciare le linee delle prossime azioni finalizzate alla protezione del territorio. Al tavolo erano presenti anche Anci e Upi, le associazioni che riuniscono i Comuni e le Province, e tutte insieme hanno esortato il governo nazionale affinché si esprima sulla definizione delle quote di energia rinnovabile nei territori.
Loredana Capone al termine dell’incontro: “Condividiamo in pieno le preoccupazioni per il territorio di Brindisi. Per questo attueremo la linea del massimo rigore. L’inerzia del governo nazionale per la definizione delle quote di energie rinnovabili ci sta mettendo in grande difficoltà. Dopo aver aspettato per sette anni le linee guida nazionali, è iniziato il tempo dell’attesa anche per le quote”. Il riferimento è al decreto Ministeriale del 10 settembre 2010 le cui linee guida nazionali stabiliscono che le Regioni non possono determinare la quota massima di impianti nel proprio territorio perché questa è una competenza dello Stato. La definizione delle quote darebbe certezza agli operatori che valuterebbero a monte l’opportunità di progettare un impianto. Ecco perché secondo la Capone “il ritardo è pregiudizievole per tutto il territorio della Puglia”.
Il presidente Ferrarese rimarca: “La Provincia di Brindisi è tra quelle che stanno subendo di più la concentrazione di fotovoltaico. L’invasione degli impianti è una calamità che non possiamo arginare se il governo non definisce le quote. Altrimenti diventa difficile e imbarazzante continuare a bloccare gli investimenti. Per gli impianti piccoli inoltre non c’è alcuna certezza per lo smaltimento dei pannelli alla fine dell’esercizio”.
“Per questa ragione – ha aggiunto Loredana Capone – si è convenuto di aprire un’attività di concertazione con Anci e Upi perché anche per i piccoli impianti, quelli avviati con la Denuncia di inizio attività presso i Comuni (la Dia), si trovino idonee forme di tutela visto che oggi non c’è nessuna garanzia di fideiussione ai Comuni per attuare lo smaltimento dei pannelli". Di primaria importanza appare, dunque, la necessità di coinvolgere gli operatori delle rinnovabili.