Mal’aria: nel 2010 Napoli si conferma tra le città più inquinate d’Italia
Napoli si conferma, con 95 superamenti della centralina peggiore (Ospedale Santobono), tra le città più inquinate d’Italia. Nonostante il miglioramento rispetto ai dati dello scorso anno, quando i giorni di superamento furono 174, la città resta fuorilegge superando abbondantemente i 35 giorni di superamento concessi per legge dall’Unione Europea. Sul dimezzamento dei superamenti rispetto al 2009 ricordiamo che influisce l’elevato numero di Dati non disponibili.
28 January, 2011
Come avevamo anticipato nella nostra inchiesta sullo smog Napoli si conferma, con 95 superamenti della centralina peggiore (Ospedale Santobono), tra le città più inquinate d’Italia.
Nonostante il miglioramento rispetto ai dati dello scorso anno, quando i giorni di superamento furono 174, la città resta fuorilegge superando abbondantemente i 35 giorni di superamento concessi dall’Unione Europea. Sul dimezzamento dei superamenti rispetto al 2009 ricordiamo che influisce notevolmente l’elevato numero di dati non disponibili.
Mal d’Aria, il dossier di Legambiente, oltre a fare un quadro generale sull'inquinamento nell'intera penisola, descrive i risultati di uno studio effettuato con laboratorio mobile nella città di Napoli (vedi tabella).
Il monitoraggio è stato fatto il 25 gennaio 2011. Sono stati selezionati itinerari che rappresentano aspetti diversi della città di Napoli. Il monitoraggio nel complesso è durato 1 ora e 47 minuti durante i quali molto raramente si sono registrati valori istantanei al di sotto dei 50 ug/m3.
Infatti la media totale della giornata di rilevamento delle polveri è di 81,8 ug/m3 di PM10 e di 27,1 ug/m3 di PM2,5.
E non c'è differenza se si percorrono strade interne meno trafficate, ma nello stesso tempo meno esposte al vento (dove le polveri si accumulano) come in via Lavinaio o i vicoli nei pressi del Duomo, o strade più aperte e ventilate a ridosso del porto come la via Marina, caratterizzata da un valore medio di 72 ug/m3 di PM10. Dati questi che confermano come l'aria di Napoli, nonostante il monitoraggio sia stato fatto in seguito a diverse giornate di pioggia che hanno “ripulito” l’aria,
risulti comunque inquinata per quanto riguarda il PM10.
La causa principale è da ricercare nell'annoso problema del traffico che attanaglia questa città. Per questo bisogna intervenire con politiche strutturali, limitando le auto in circolazione, potenziare e rendere sicuro il trasporto pubblico, pedonalizzare ampie aree della città, prevedendo parcheggi di
scambio. Le giornate senz’auto e i blocchi totali in corrispondenza dei picchi di smog sono interventi tampone validi nell'emergenza ma non basta. Ampliamento delle ztl, controllo maggiore su quelle già esistenti, protezione delle corsie preferenziali sempre più terra di nessuno, car sharing, car pooling, intermodalità, interventi e maggiori controlli in strada su auto in doppia fila, violazione di isole pedonali e ztl, infrazioni continue nelle corsie preferenziali. Queste le proposte di Legambiente per una mobilità davvero sostenibile e un'aria più respirabile.
Nel 2010 sono state 48 sono le città capoluogo che hanno esaurito il “bonus” di 35 superamenti del limite giornaliero (50 microgrammi/m3 di polveri sottili) di protezione della salute umana concessi dalla legge, 9 città in meno dello scorso
anno, un leggero miglioramento di una situazione che rimane comunque decisamente preoccupante. Ai primi posti per il PM10 Torino e Frosinone con 134 e 108 superamenti. Seguono Asti (98), Lucca (97), Ancona (96) e Napoli (35). Il dossier di Legambiente Mal'aria di citta' 2011 evidenzia la cronicita' dell'emergenza smog italiana.